Vicenza, Michela Morellato: “Io la prima a denunciare molestie per un lavoro in tv”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Dicembre 2017 - 11:04 OLTRE 6 MESI FA
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Vicenza, Michela Morellato: “Io la prima a denunciare molestie per un lavoro in tv”

VICENZA – Le chiesero rapporti intimi in cambio di lavoro e la ragazzina di appena 18 anni denunciò le molestie. La protagonista di questa storia è Michela Morellato, che denunciò il giornalista Rai Amedeo Goria per delle molestie sessuali subite 12 anni fa durante un colloquio di lavoro. Sull’onda dello scandalo che ha coinvolto prima Harvey Weinsten oltre oceano e il regista nostrano Fausto Brizzi, la Morellato ricorda di essere stata la prima a denunciare il tipo di ricatto che esiste nel mondo dello spettacolo e che per questo venne boicottata ed esclusa.

Intervista dal quotidiano Il Giornale di Vicenza, la Morellato parla della sua storia finita in tribunale, ma non cita mai il nome del molestatore:

“«Avevo 18 anni ed ero alla ricerca di un posto nel mondo. Mi disse che ero un volto interessante per la sua trasmissione. In macchina respinsi le sue pesanti avance mettendomi a urlare. Lui si scusò, aveva 34 anni più di me, e avrei potuto perdonarlo. Poi mi disse che era un pezzo grosso, che creava e distruggeva le ragazzine come me se non erano carine con lui. Non sopportai quelle parole e la mia sete di giustizia mi spinse a denunciarlo»”.

La Morellato dunque ha raccontato la sua esperienza, lei che 12 anni fa in un servizio per il programma Le Iene parlò per prima delle molestie di cui era stata oggetto mentre cercava un lavoro in televisione:

“«Quello che mi indigna – afferma – è che le benpensanti di oggi all’epoca non mi diedero un briciolo di solidarietà. Vabbé, ero una ragazza di provincia, ma avevo solo 18 anni ed ebbi il coraggio di denunciare un malcostume esteso. E che cosa avvenne?»

Ce lo dica lei, Morellato

Che venni boicottata e, per usare un termine oggi in voga sui social, bannata. Esclusa. Le televisioni nazionali mi misero nella lista delle persone scomode. Non ero famosa e non cercavo quel genere di fama. Quante cattiverie su di me.

Ne è sicura? Già allora si sarebbe potuto far scoppiare lo scandalo, ma molti nelle Tv temevano che un esercito di ragazze si presentassero a far denuncia, perché il mio “big deal” non era certo l’unico a fare certi discorsi.

Si è mai pentita di non avere aderito a quell’invito?

Mai. Adesso ci si stupisce dell’ovvio, abbiamo visto le storie di ragazze e attrici che a distanza di anni hanno denunciato le violenze, ma io rispondo: perché non l’avete fatto subito, come feci io?».