Netflix sempre più in crisi: persi un milione di abbonati in appena 4 mesi

La società ha registrato la prima perdita di abbonati ad aprile, notizia seguita da centinaia di tagli di posti di lavoro e un forte calo del prezzo delle sue azioni.

di Caterina Galloni
Pubblicato il 24 Luglio 2022 - 16:30 OLTRE 6 MESI FA
Netflix sempre più in crisi: persi un milione di abbonati in appena 4 mesi

Netflix sempre più in crisi: persi un milione di abbonati in appena 4 mesi FOTO ANSA

Tra aprile e luglio di quest’anno Netflix ha perso circa un milione di abbonati. Secondo quanto riportato da bbc.com il gigante dello streaming ha perso utenti per due trimestri di fila, ma il calo è stato minore di quanto temesse. Alla domanda su cosa abbia rallentato l’esodo, il presidente Reed Hastings, ha risposto: “Potremmo dire ‘Stranger Things'”. La nuova stagione della serie è stata un successo fenomenale e potrebbe aver contribuito ad arginare la perdita dei clienti Netflix.

La crisi di Netflix

La società ha registrato la prima perdita di abbonati ad aprile, notizia seguita da centinaia di tagli di posti di lavoro e un forte calo del prezzo delle sue azioni. Le piattaforme concorrenti sfidano il suo predominio e gli aumenti dei prezzi hanno avuto un inevitabile impatto. Le perdite di abbonati riportate questa settimana sono state le maggiori nella storia dell’azienda, con Stati Uniti e Canada che hanno registrato il più alto tasso di cancellazioni negli ultimi tre mesi, seguiti dall’Europa.

Guy Bisson, direttore esecutivo di Ampere Analysis, ha affermato che è “inevitabile” che Netflix inizi a rallentare la sua presa sul mercato. “Quando sei il leader, c’è solo una direzione da prendere, specialmente quando c’è una grande concorrenza, ed è ciò che Netflix ha toccato negli ultimi due anni“. È un cambiamento radicale per Netflix, che ha goduto di anni di crescita apparentemente inarrestabile, poiché ha rivoluzionato il modo in cui le persone in tutto il mondo fruivano dello spettacolo.

I motivi della crisi di Netflix 

Bisson ha affermato che il compito più critico di Netflix è garantire che abbia materiale imbattibile, un lavoro che è diventato più difficile poiché punta a raggiungere un pubblico sempre più ampio. Negli Stati Uniti, ad esempio, i nuovi abbonamenti provengono da un pubblico più anziano, con gusti diversi rispetto agli spettatori più giovani che per primi si sono convertiti allo streaming. “Sono sempre più in competizione per conquistare quel pubblico generalista, dunque l’ampiezza dei contenuti necessari diventa molto più vasta ed è per questo forse che le persone dicono “ora ci sono molte cose che non mi piacciono'”, ha detto Bisson. 

Netflix ha bisogno di “successi più frequenti”, ha affermato Eric Steinberg di Whip Media, aggiungendo che la piattaforma ha anche spazio per sperimentare scaglionando le uscite così da tenere sotto controllo i suoi abbonati. La società ha già compiuto dei passi in questa direzione: ha diffuso episodi della quarta stagione di Stranger Things in due blocchi, ma la “pressione è alta”, ha spiegato Steinberg. “Non hanno più tutto il mercato. C’è grande competizione, tanta offerta e le persone valutano quanto sono disposte a pagare”.