Paola Ferrari: “Lascio la Rai, dicono che sono vecchia. Senza mutande agli Europei? Se lo avessi fatto apposta…”

di redazione Blitz
Pubblicato il 5 Agosto 2021 - 13:34 OLTRE 6 MESI FA
paola ferrari foto ansa

Paola Ferrari (nella foto Ansa): “Lascio la Rai, dicono che sono vecchia. Senza mutande agli Europei? Se lo avessi fatto apposta…”

Paola Ferrari è entrata in Rai nel gennaio del 1990 per lavorare alla Domenica Sportiva di Tito Stagno. Alla fine dei Mondial in Qatar, ossia nel dicembre del 2022, ne uscirà in maniera definitiva. Claudio Plazzotta l’ha intervsitata  per Italia Oggi chiedendole il motivo dell’addio ed anche della famosa presunta apparizione senza mutande che sarebbe avvenuta durante una diretta degli Europei 2020. 

La Ferrari, a proposito dell’addio alla Rai ha spiegato: “Basta, mi dicono che sono vecchia (a ottobre compirà 61 anni, ndr). Accompagno la nazionale in Qatar e poi saluto tutti per dedicarmi a tempo pieno al cinema insieme con il gruppo Lucisano (di cui la Ferrari è socia, ndr)”.

Paola Ferrari e la Rai

Gli Europei di calcio sono stati un successo per la Ferrari ed anche per la Rai che si sta leccando le ferite per la perdita dei diritti della Champions League e della Coppa Italia. Il successo è stato replicato anche con le Olimpiadi di Tokyo e con il lavoro di questi ultimi mesi ( Il documentario Sogno Azzurro sulla Nazionale di Roberto Mancini, la bella programmazione del canale RaiSport con le vecchie partite di calcio e non solo ndr).

Ciò significa per la Ferrari che gli italiani vogliono lo sport in chiaro: “Ci piace vederlo sulla Rai. Lo sport è importante per gli italiani, accresce l’orgoglio nazionale, la voglia di rinascita. Perciò meglio tagliare uno show e usare quel badget per regalare dello sport in chiaro. Ovvio che non mi dimentico che il mercato dei diritti tv dello sport è arrivato a richieste esorbitanti”.

La Rai, per Paola Ferrari “è capace di realizzare prodotti di qualità, anche meglio della concorrenza che sulla stampa. A proposito di RaiSport spiega: “Devo anche ricordare che RaiSport ha mille paletti. Dobbiamp sempre chiedere permesso alle reti, alle altre testate. Sul nostro canale all’Icn 58, certo, si poteva fare di più. E dobbiamo potenziarlo, non chiuderlo come qualcuno propone. Per il telespettatore non è semplice arrivare fino al numero 58, ma è vero, non si è fatto abbastanza su Rai Sport”.

Paola Ferrari e le critiche a Diletta Leotta

Paola Ferrari parla poi della collega Diletta Leotta che ha spesso criticata in passato: “Di lei non condivido l’esprimere in modo troppo vigoroso la sua sensualiltà. Certo io alla sua età ero meno brava. Ma quest’anno avrà filo da torcere: da Mediaset arriva Giorgia Rossi, una molto simile a Ilaria D’Amico”.

A proposito invece dei giornalisti di Sky, la Ferrari spiega: “Sky ha impostato una linea editoriale che in conduzione ha sempre visto un modello molto americano, di giornaliste e giornalisti belli, bravi, vincenti, intercambiabili”.

Paola Ferrari e il “Basic Instict” agli Europei di calcio

Plazzotta chiede alla Ferrari del presunto Basic Instict commesso agli Europei: “Lei è reduce da un effetto Basic Instict durante le serate degli Euorpei di calcio”. La Ferrari risponde: “Avessi voluto farlo apposta, non sarebbe riuscito meglio. Mi sono divertita tantissimo, mi hanno scritto dalla Thailandia, dall’America…”.

La Rai e quella senzazione di antico

Ancora Plazzotta: “Perchè quando uno guarda un programma sportivo della Rai ha subito una sensazione di antico? (…) Aldo Grasso, ad esempio, massacra sempre RaiSport, senza ritegno”.

La Ferrari replica: “Da quando ha scritto che io sembro un uomo con la parrucca, non leggo più nulla di Grasso. Ma, come dicevo prima, in generale RaiSport gode di simpatie minori sulla stampa e nella critica (…). Su di me, il mio trucco, le mie luci, ne hanno dette tantissime(…). Io uso un linguaggio semplice, simpatico, come se fossi a casa, dobbiamo creare un clima famigliare. Ma le parole d’ordine nelle mie trasmissioni sono sempre state due: ritmo e immagini. Sfido chiunque a parlare più veloce di me. Infatti, quando termino i programmi, sono sfinita”.

La carriera della Ferrari: dalla tv alla produzione cinematografica

Paola Ferrari, come detto lascerà la tv per dedicarsi interamente alla produzione cinematografica e documentaristica. A tal proposito, la giornalista racconta: “(…) Io ho sempre amato il cinema e mi sono dedicata alla produzioni di documentari. Ho realizzato un documentario su Charles Bukowski, e poi con Lucisano uno sulle lolite dei Parioli, un documentario su Roma con Edoardo Leo e un nuovo progetto molto importante”.

A proposito della carriera, la Ferrari racconta: “Ho anche lavorato con Amadeus e Fiorello a Radio Deejay. E ricordo con piacere gli anni a Telelombardia, a QSVS, a fare la bordocampista di Milan e Inter in campionato e in coppa, con Gianluca Rossi, Carlo Pellegatti, Tony Damascelli, Michele Plastino. E ci sono anche tutte le feste della Milano da bere. Ne avrei di storie da raccontare. Anzi, forse le racconterò tutte in un libro”.