Pietro Castellitto, “Roma nord come il Vietnam” su Twitter sfottò e meme a tema: stereotipi e risentimenti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Dicembre 2021 - 14:31 OLTRE 6 MESI FA
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Pietro Castellitto, “Roma nord come il Vietnam”: sfottò social (Ansa)

Pietro Castellitto, “Roma nord come il Vietnam”. Polemica Twitter del giorno, ieri, tutta romana, troppo romana. Con indolenza locale tipica – si generalizza -, dell’intervista pubblicata venerdì all’attore Pietro Castellitto, figlio di attore e della scrittrice Margaret Mazzantin e concessa alla scrittrice Teresa Ciabatti sul supplemento del Corriere della Sera si è menato scandalo solo passato il week end.

Pietro Castellitto, “Roma nord come il Vietnam”

Una dichiarazione impegnativa, almeno quanto a opzione metaforica, ha suscitato sdegno nei suscettibili: “Vivere a Roma nord è come aver fatto il Vietnam“.

La scrittrice intervistatrice non ha chiesto conto dell’enormità, si limita a registrare. E quindi, “non esiste posto più feroce”, resterà per sempre una questione aperta. E il “mondo dove i valori basilari dell’esistenza – voglia di potenza, di bellezza, di soldi e successo – sono ancora in voga”?.

Qui, Castellitto sembra evocare avventure erotico/finanziarie, divorzi e modelle alla Dallas, al massimo Dinasty, ma allora è Texas Monte Mario, non “Ponte Milvio, mer..” nell’Apocalypse Now di Corso Francia.

Su Twitter la cosa non è passata liscia. Profluvio di meme, ironia a secchi, un po’ facile. 

“A Roma est la vita è ‘na Cambogia”

«A Roma est la vita è ‘na Cambogia ma chi se lo sarebbe mai immaginato che a Roma Nord comincia il Vietnam». «Se Roma Nord è come il Vietnam, allora Roma Sud Est è come Saygon». «Noi Torpignattara la potemo chiamà Hiroshima».

Non si perdona nulla, pare di capire, al privilegiato che non riconosce il suo privilegio. Cose da piccolo mondo, romane: Roma nord è forse  uno stato d’animo. Che poi cosa avrà mai detto? Fosse venuto fuori che è pure della Lazio, dopo la fiction su Totti, quella sì sarebbe stata una profanazione degna di tempesta social…

“I Kurtz dispersi nei pressi di Ponte Milvio”

Per lo scrittore Christian Raimo l’esagerazione di Castellitto è invece ovvio pretesto di lettura ironica ma di classe, cioè marxiana.

“Sono cresciuto tra Borgata Ottavia e Casal de’ Pazzi, andavamo in gita a Roma Nord quando dovevamo fare gli approfondimenti a scuola sul Vietnam, mi ricordo che i prof ci inviavano come capitani Willard a cercare i nostri Kurtz dispersi nei pressi di Ponte Milvio di cui si erano perse le tracce dall’ultimo pigiama party”.

“Se avesse un qualche senso il concetto di Roma nord”

Per Guia Soncini, non tenera negli ultimi tempi su Linkiesta con l’eccesso di romanitudine (dai coatti a ZeroCalcare) la querelle piccola piccola mostra dei tic rivelatori del romano, qualunque cosa sia tra nord e sud e comunque dentro il raccordo.

“È stata Roma a farci credere che avesse un qualche senso il concetto di «Roma Nord», che fuori dal raccordo qualcuno sappia distinguere tra zone di Roma, che comunque sono tutte sempre e comunque «a cinque minuti dal centro» (qualunque romano, ovunque abiti, ti dirà che vive in centro, o se si sforza di parlare italiano «a due passi dal centro», o se è spontaneista «ce vojono cinque minuti a arriva’ ’n scentro», in una città in cui in cinque minuti non riesci neanche ad attraversare la strada scansando un materasso, due buche, tre cacche di cane). (Guia Soncini, Linkiesta)