Protesta dipendenti Mediaset alla Camera: “Processo breve, licenziamenti rapidi”

Pubblicato il 20 Gennaio 2010 - 20:08 OLTRE 6 MESI FA

Davanti a Montecitorio a protestare questa volta ci sono i lavoratori di Mediaset, che fa capo a Berlusconi: truccatori e parrucchieri all’opera contro colui che è sia datore di lavoro che presidente del Consiglio.

Striscioni, palloncini colorati, fischietti e slogan: sono arrivati in duecento nel cuore di Roma per solidarizzare con i cinquantasei colleghi tra sarte, truccatori e parrucchieri a cui il 5 gennaio è stata recapitata una lettera che li informava del «distacco di attività» e che rischiano il posto di lavoro.

Sui cartelli hanno scritto: “Mediaset, c’è il trucco”, “Silvio, dov’è il trucco?”, “Berlusconi, la crisi è finita. Perché ci cacci via?”, “Processo breve, licenziamenti rapidi”.

«L’azienda è d’oro, ci dicevano che eravamo il fiore all’occhiello dell’azienda, ci facevano solo complimenti. Noi l’abbiamo sempre votato Berlusconi, ci portavano con il taxi per votare», raccontano dalla piazza i lavoratori.

«Guarda che paradosso, adesso ci tocca rivolgerci a quelli della sinistra», tuona una truccatrice.

«Stiamo parlando di un’azienda che ha solo 11.500 euro di capitale sociale, la cui capofila si è sempre occupata di facchinaggio e di movimentazione dei materiali nel settore della produzione cine-televisiva. Cosa c’entra con il nostro lavoro? La cosa di certo non ci rassicura», continuano.

«Truccatori, sarte e parrucchieri -aggiungono i lavoratori Mediaset, che oggi hanno indetto una giornata di sciopero nazionale per sostenere la vertenza- fanno parte di quelle professionalità che non vengono più considerate parte essenziale del ‘core business’ e che quindi possono essere ‘esternalizzate’, ad aziende più piccole. Piccole anche in termini di garanzia del posto di lavoro».