Raffaella Fico: “La battuta di Cellino su Balotelli è incresciosa”

di admin
Pubblicato il 26 Novembre 2019 - 20:03 OLTRE 6 MESI FA
Raffaella Fico: Balotelli-Cellino? Frase o battuta da dimenticare

Raffaella Fico nella foto Ansa

BRESCIA – Raffaella Fico, ex compagna di Mario Balotelli e mamma di sua figlia Pia, ha commentato la battuta infelice del presidente del Brescia Massimo Cellino su Super Mario nel corso di una intervista rilasciata  A ‘Un Giorno da Pecora’, su Rai Radio Uno. Le sue dichiarazioni sono riportate dal Corriere dello Sport. 

“Ove mai fosse stata una battuta, come ho sentito dire, sarebbe stata infelice e incresciosa. Se la poteva risparmiare, è stata davvero un’uscita infelice, su questi argomenti non vanno fatte battute. Balotelli potrebbe lasciare Brescia per andare   a giocare in Turchia o a Toronto? Non lo so. Speriamo che rimanga in Italia – ha concluso la Fico – ma sono cose professionali di Mario di cui io non so nulla”.

Ecco cosa aveva detto Massimo Cellino su Mario Balotelli: “Il problema di Balotelli? Che è nero, cosa devo dire, che sta lavorando per schiarirsi però c’ha molte difficoltà. E’ giusto comunicare con la gente però forse Balotelli dà più peso ai social che ai suoi valori da sportivo. L’ho preso perché è un metro e 90, è un animale, ha ancora un’età per dire qualcosa nel calcio.

Poteva essere un valore aggiunto, per sovraesposizione lo abbiamo fatto diventare un punto di debolezza. Il mio allenatore ha fatto un errore settimana scorsa, in conferenza stampa ha parlato di Balotelli e non della squadra. Ho preso Balotelli a fine mercato, non per fare abbonamenti né per vendere pubblicità. L’ho comprato perché poteva essere un valore aggiunto. Per sovraesposizione lo abbiamo fatto diventare un punto di debolezza. Se continuiamo a parlare di Balotelli facciamo male a lui e a noi stessi”.

Il Brescia, in un comunicato, ha cercato poi di chiarire la frase di Cellino affermando che si è trattato solamente di “Una battuta a titolo di paradosso, palesemente fraintesa, rilasciata nel tentativo di sdrammatizzare un’esposizione mediatica eccessiva e con l’intento di proteggere il giocatore stesso”.