Rai, Celentano ad Annozero

Pubblicato il 2 Giugno 2011 - 19:10 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 2 GIU – Forse addirittura ospite in studio, molto piu' probabilmente in collegamento video o telefonico. Il sito di Annozero alimenta l'attesa con un punto interrogativo, ma sembra praticamente certo che in barba alla bufera scoppiata la settimana scorsa, agli esposti del Pdl e alla bacchettata arrivata dall'Agcom, Adriano Celentano sara' di nuovo in trasmissione questa sera in una puntata dedicata ai referendum del 12 e 13 giugno, tema sul quale ha gia' detto la sua il 12 maggio, al telefono, schierandosi per il si'. E le polemiche, ancora una volta, sono assicurate. Mentre un altro fronte potrebbe aprirsi se il conduttore decidesse di replicare al nuovo attacco arrivato ieri dal premier Berlusconi. Di certo – questo ha ordinato l'Authority con la delibera pubblicata oggi sul suo sito – la Rai dovra' mandare in onda all'interno della trasmissione un messaggio che chiaramente informi gli spettatori sul fatto che la puntata della settimana scorsa ''ha violato l'articolo 5 comma 2'' della legge sulla par condicio. Santoro e con lui la Rai hanno sbagliato, precisa la delibera, perche' quella dichiarazione di voto a favore di Pisapia espressa dall'ospite Celentano infrangeva il diktat della legge, secondo cui e' vietato ''fornire anche in forma indiretta indicazioni di voto o manifestare le proprie preferenze di voto in qualunque trasmissione radiotelevisiva diversa da quelle di comunicazione politica e dai messaggi politici autogestiti''. Sanzioni comunque non ci sono state. Forse riconoscendo almeno in parte le ragioni di Viale Mazzini e del conduttore, l'Autorita' si e' limitata questa volta a un richiamo, per condannare quella dichiarazione di voto fatta da Celentano in favore di Pisapia. Ma non c'e' dubbio che la puntata di questa sera, a meno di due settimane dai referendum, si preannuncia delicata, tanto piu' se si considera l'attivismo di sempre di Celentano contro il nucleare. Come Santoro del resto, il Molleggiato nazionale non ha mai avuto paura delle polemiche, anzi. Le bufere, anche politiche, hanno di fatto costellato tutta la sua carriera di rocker nostrano. Fin da quel Sanremo del 1961, quando spiazzo' tutti presentandosi di spalle al pubblico per cantare '24 mila baci'. Era solo l'inizio. Anche perche' con gli anni l'impegno sociale dell'ex ragazzo della via Gluck si e' fatto sempre piu' deciso. Gli episodi non si contano, dal 'Fantastico' del 1987 (quello che lancio' i suoi interminabili monologhi) in cui rischio' di invalidare il referendum sulla caccia invitando a scrivere sulle schede 'la caccia e' contro l'amore' e poi incito' gli spettatori a cambiare canale e a spegnere la televisione per cinque minuti per la pace nel mondo. La Rai non la prese bene. Nel '99, di nuovo in tv con 'Francamente me ne infischio', si scateno' contro pena di morte e pedofilia mostrando immagini shock e provocando nuove polemiche. Nel 2001 con '125 milioni di caz…te', provoco' una bagarre politica con un monologo sulla legge per la donazione degli organi. I vertici Rai (e dopo lo stesso Celentano) furono costretti a scusarsi. L'apoteosi nel 2005 con Rockpolitik e proprio con Santoro, al quale il Molleggiato ridiede il microfono per la prima volta dopo l'esclusione dalla Rai seguita al cosiddetto editto bulgaro. Subito prima di quella puntata Santoro si dimise da parlamentare europeo.