Rai: il cda nomina D’Alessandro direttore di Rai2, Liofredi promette battaglia

Pubblicato il 20 Luglio 2011 - 15:55| Aggiornato il 21 Luglio 2011 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 20 LUG – Pasquale D’Alessandro e’ il nuovo direttore di Rai2. Prende il posto di Massimo Liofredi, che passa a Rai Ragazzi (ma annuncia immediato ricorso per il reintegro). Sono gli avvicendamenti piu’ importanti varati oggi a maggioranza dal cda della Rai: dicono si’ in cinque, compreso il presidente Paolo Garimberti, assente Angelo Maria Petroni, non partecipano al voto Nino Rizzo Nervo, Giorgio Van Straten e Antonio Verro. L’opposizione parla di ”indegna spartizione”, ma Garimberti replica secco: la logica spartitoria e’ ‘saltata’ grazie a ”nomine professionali”. Resta da sciogliere anche il nodo della tutela legale dei giornalisti e quindi del rinnovo del contratto di Milena Gabanelli: sulla questione il direttore generale chiedera’ un parere a uno studio legale esterno.

Oltre a D’Alessandro alla seconda rete e a Liofredi a Rai Ragazzi (con Maria Mussi Bollini e Giancarlo Noferi come vice), il pacchetto nomine approvato dal cda comprende Carlo Freccero a Rai4, Massimo Ferrario a Rai5, Silvia Calandrelli a Rai Educazione e Alessandro Zucca alla Direzione coordinamento sedi regionali. Tutte professionalita’ interne all’azienda, punto che sta a cuore alla direzione generale. Passa anche la creazione della direzione genere Rai Fiction. Ma il cda si apre con la presa di posizione di Rizzo Nervo, che ”senza entrare nel merito delle singole candidature” pone come pregiudiziale il nodo della natura giuridica dell’azienda: ”Se e’ assimilabile alla pubblica amministrazione, come sostiene l’interpretazione restrittiva della direzione generale sulla tutela legale, allora va prima definita una policy aziendale su trasparenza e selezione”. Di qui la richiesta di un rinvio delle nomine. Verro auspica ”proposte largamente condivise”, sul modello della scelta di Giancarlo Leone per l’Intrattenimento, De Laurentiis ripropone la questione dell”’emergenza Rai1”. Ma si decide di andare avanti e si consuma lo strappo. ”Varare con una maggioranza risicata questo pacchetto di nomine e’ stato un errore molto grave”, protesta Rizzo Nervo. ”E’ un metodo che mette in gioco l’unita’ di intenti necessaria per rilanciare la Rai”, gli fa eco De Laurentiis, mentre Verro difende la sua scelta ”di equilibrio e di buon senso”.

”Oggi la Rai si e’ comportata da azienda normale”, e’ invece il ragionamento di Garimberti. ”Forse – confida il presidente al suo staff – e’ stata proprio la logica spartitoria che ha paralizzato la Rai in questi mesi, una logica che e’ saltata insieme ai nomi indicati in luoghi altri da quelli aziendali”. Se il Pd con Fabrizio Morri definisce ”ne’ urgenti ne’ convincenti” le scelte del cda, l’Idv con Leoluca Orlando boccia in maniera ancora piu’ netta le nomine come ”spartitorie”. Nel mirino, in particolare, ci sarebbero i nomi di D’Alessandro e Ferrario, che qualcuno considera vicini alla Lega. Ma Van Straten si difende senza mezzi termini: ”Tacciare Freccero, D’Alessandro, o Calandrelli di scarsa professionalita’ e’ ridicolo. Leggo che queste nomine sarebbero finalizzate a ‘saldature politiche fra Pdl e Lega’ quando al momento del voto erano assenti consiglieri indicati da Pdl, Udc, Pd e dal ministero del Tesoro, e mi chiedo come si possa sostenere una simile posizione”. Resta caldo anche il fronte tutela legale. Il dg fara’ ulteriori approfondimenti la prossima settimana con uno studio legale esterno, per valutare come si comportano le altre grandi aziende editoriali. Ma in cda, anche da parte di Garimberti, si sollecita con forza lo sblocco del contratto della Gabanelli, separando il futuro di Report dalla vicenda piu’ generale della manleva. In Vigilanza qualche giorno fa il dg si era impegnato a trovare ”una soluzione transitoria” per la messa in onda della trasmissione. ”Quando vedro’ firmato il contratto della Gabanelli saro’ disposto a dire che ho sbagliato”, chiosa oggi Rizzo Nervo, mentre l’Adrai, l’associazione dei dirigenti, chiede un ”intervento forte” al presidente della Vigilanza Sergio Zavoli per risolvere il nodo della natura giuridica dell’azienda.