Rai, pubblicità “in fuga” dal Tg1: spettatori in calo, 3 milioni persi. Vita (Pd): “Audizione in Vigilanza”

Pubblicato il 26 Ottobre 2010 - 10:35 OLTRE 6 MESI FA
rai viale mazzini

La sede Rai di Viale Mazzini

La Rai è “in rosso”, e ad aggravare il bilancio di Viale Mazzini c’è anche il calo di pubblicità “legata” al Tg1 di Augusto Minzolini. Questo dato sarebbe collegato all’emorragia di ascolti che da qualche tempo ha colpito il telegiornale della principale rete pubblica. La questione, trattata sia dal Corriere della Sera che da Repubblica, è stata messa in evidenza da alcuni esponenti del Pd: secondo il senatore Vincenzo Vita ”piacerebbe sapere come il conclamato calo di ascolti del Tg1 abbia influito sulle entrate pubblicitarie raccolta dalla Sipra per la Rai”. Per questo motivo ha chiesto “l’audizione dei vertici della concessionaria pubblicitaria pubblica in commissione di Vigilanza”. Secondo Matteo Orfini, responsabile della comunicazione per il Partito Democratico, “per la Rai, purtroppo, non c’è esclusivamente un problema di credibilità e ascolti, ma anche una conseguente grave perdita di risorse”.

Ma quali sono i dati della Sipra? La concessionaria di pubblicità della Rai ha fatto qualche calcolo, basandosi non sulla pubblicità trasmessa non durante i tg (è vietato in Rai) ma a cavallo di essi (per esempio dopo il lancio dei titoli o immediatamente dopo la fine). Per il Tg1 la perdita, nell’ultimo trimestre, può essere stimata intorno ai 3 milioni di euro (circa 14.100.000 di introiti Sipra nel 2010 rispetto ai circa 17.400.000 ottenuti nello stesso periodo del 2009). La flessione in questo caso sarebbe del 18,5%. Un calo ancora maggiore, in proporzione, se si considera il trimestre luglio-settembre (19,5%).

Va meglio agli altri tg dell’azienda pubblica, come ha sintetizzato Goffredo De Marchis su Repubblica: “Secondo Sipra il Tg2 nella sua edizione principale (20,30) guadagna il 9 per cento di secondi pubblicitari venduti. Una crescita in linea con gli ascolti che hanno portato la testata diretta da Mario Orfeo a scavalcare spesso il muro dei 3 milioni di spettatori nel mese di ottobre. Il Tg3 di Bianca Berlinguer guadagna un punto percentuale”.

Questi mancati ricavi andrebbero a indebolire un bilancio già in crisi, come ha sottolineato ancora De Marchis: “Bisogna arginare un rosso che quest’anno si avvicinerà ai 120 milioni di euro, ma che senza un intervento lacrime e sangue può arrivare a 600 milioni nel 2012. Per Viale Mazzini sarebbe il collasso”. Per questo il direttore generale Mauro Masi ha già pensato a un piano di rientro: taglio del 20 per cento degli appalti esterni, delle consulenze, delle trasferte, delle auto blu. Inoltre sarà attuato il blocco del turnover e gli avanzamenti, ovvero gli scatti, delle retribuzioni.