Rai, sciopero confermato: ma i sindacati si spaccano

Rai, sciopero confermato: sindacati ignorano il Garante
Rai, sciopero confermato: sindacati ignorano il Garante

ROMA – Sciopero Rai, i sindacati si spaccano. La Cgil respinge al mittente l’altolà del Garante e conferma lo sciopero dell’11 giugno contro i 150 milioni di tagli decisi dal governo Renzi per trovare i soldi per i bonus da 80 euro in busta paga. La Cisl invece frena. 

Un’agitazione che interesserà tutti i dipendenti del gruppo Rai per l’intera durata di ciascun turno di lavoro su tutto il territorio nazionale. Secondo la Cigl

“non risulta che la sigla USB abbia una consistenza rappresentativa tale da integrare” la violazione delle norme.

La Cisl si chiama fuori. In precedenza aveva firmato con le altre sigle l’indizione dello sciopero in Rai, poi non ha sottoscritto la lettera al Garante per la conferma dell’agitazione. Il segretario della Fistel Cisl, Vito Vitale, spiega di “voler aprire il dialogo sul futuro dell’azienda”.

La Commissione di Garanzia sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali aveva bocciato quello per la Rai, denunciandolo come “illegittimo”, “non conforme alla legge”- 

L’eventualità dello sciopero non aveva però fermato il governo: martedì 3 giugno la Commissione Bilancio e Finanze al Senato ha votato il via libera all’articolo 21 del decreto Irpef che prevede, appunto, il taglio di 150 milioni alla Rai. Promosso anche l’emendamento dei relatori che salva le sedi regionali della televisione pubblica e che consente la dismissione di quote di Rai Way e la possibilità di non mantenere Rai World.

 

 

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