Rai, scontro Masi-Usigrai. L’ad: “Il sindacato fa come la Fiom, ma non se ne accorgerà nessuno”

Pubblicato il 5 Gennaio 2011 - 17:57 OLTRE 6 MESI FA

Mauro Masi

Variazioni di palinsesto non comunicate al sindacato: è su questa sentenza, che ha dato ragione all’Usigrai, che si è consumato lo scontro tra il sindacato dei giornalisti Rai e il direttore generale Mauro Masi. ”La nuova iniziativa dell’Usigrai oltre che a cadere, come tutte le precedenti, in una totale e tombale indifferenza da parte dei cittadini dimostrerebbe, (anche se è veramente arduo individuarne un qualche filo logico), che si voglia scimmiottare la Fiom nella strada dell’autoesclusione dal confronto sindacale”.

A sottolinearlo è il direttore generale della Rai, Mauro Masi, dopo la conferenza stampa del sindacato dei giornalisti Rai che ha annunciato di aver vinto al tribunale di Roma contro l’azienda per comportamento antisindacale per una serie di variazioni di palinsesto non comunicate al sindacato. ”Ovviamente – sottolinea Masi – ciò rientra nei propri diritti garantiti. Come rientra nei diritti sindacali garantiti occuparsi di piccinerie vesuviane e cavilli burocratici ignorando i grandi temi del cambiamento e della modernità. L’Azienda, invece, continuerà a lavorare per risanare il bilancio, per perseguire le necessarie riforme strutturali (a proposito: dov’era Usigrai quando nascevano i problemi fatti finora marcire?) e a vincere tutte le battaglie come ha fatto finora anche senza il contributo del sindacato dei giornalisti. E di quest’ultimo elemento, in Italia nessuno, proprio nessuno continuerà ad accorgersene”.

La notizia riportata dall’Usigrai riguardava una sentenza del tribunale di Roma, che ha accolto il ricorso presentato dall’Associazione stampa romana contro la Rai per comportamento antisindacale. Alla base alcune variazioni e cancellazioni di spazi d’informazione dai palinsesti prese ”senza alcuna comunicazione ai comitati di redazione né al comitato esecutivo dell’Usigrai”, in violazione dei ”diritti sindacali” e del contratto, che al contrario prevedono quantomeno un co nfronto con le parti entro le 72 ore dalla messa in atto. Lo hanno annunciato i segretari generali dell’Usigrai Carlo Verna e dell’Associazione Stampa Romana Paolo Butturini. Tali variazioni di palinsesto, tra l’altro, hanno spiegato, ”hanno portato alla perdita di 80 minuti di produzione a settimana del Tg2, la cancellazione del Tg1 di mezza sera e l’abolizione di rubriche come Buongiorno Europa e Neapolis”. La decisione del tribunale arriva dopo due scioperi dell’Usigrai e dopo il referendum interno che ha ”sfiduciato” il direttore generale Mauro Masi con 1314 voti contro. Unica risposta all’esito del voto, hanno sottolineato dall’Usigrai, solo ”un biglietto di auguri di buone feste” a doppia firma dello stesso Masi e del presidente Paolo Garimberti.