Rai, nessuno stop a Santoro. Il direttore generale Masi: “Deciderò presto”

Pubblicato il 29 Settembre 2010 - 21:13 OLTRE 6 MESI FA

Michele Santoro

Al momento nessuna sanzione o stop per Michele Santoro, per il suo intervento nell’anteprima della prima puntata di Annozero per il ‘Vaffan..bicchiere’: dopo un ”lungo e articolato dibattito” in consiglio, dove è stato riproposto il video dell’affondo del conduttore, il direttore generale Mauro Masi si è riservato di avviare l’iter di una procedura disciplinare. Ma in serata lo stesso dg fa sapere che eserciterà le proprie prerogative, ”per altro confermate dallo stesso Consiglio di Amministrazione”, ”nella maniera più tempestiva”.

Oggi il consiglio ha anche approvato a maggioranza la circolare sul contraddittorio e l’imparzialità nei talk show, la stessa che limita il pubblico attivo e chiede obiettività ai conduttori. Un documento che però il consigliere Nino Rizzo Nervo considera ”inapplicabile” e che il segretario Usigrai Carlo Verna invita a disattendere. Il Consiglio – decisione questa affatto irrilevante – si è invece ritrovato compatto nel decidere di rinviare il via libera sul contratto di servizio (che vincola l’azienda radiotelevisiva pubblica) dando mandato al presidente e allo stesso direttore generale di operare ”nell’ambito e in coerenza con il regime contrattuale e normativo di riferimento, per rendere operative le iniziative di recupero di evasione del canone e di rappresentare al ministero competente le risultanze della contabilità separata anche con riferimento ai periodi pregressi al fine delle connesse valutazioni e dei provvedimenti conseguenti”.

In sostanza, i consiglieri hanno sottolineato l’esigenza che il governo, a fronte di quello che chiede alla Rai come servizio pubblico, fornisca risposte chiare su come quanto richiesto possa essere effettivamente assicurato. In base alla contabilità separata 2009 – fanno notare alcune fonti del consiglio – al miliardo e 600 milioni di euro derivanti dal canone è stato necessario aggiungere 335 milioni ricavati dalle entrate derivanti dalla pubblicità, e quindi una parte di quelle risorse commerciali è stata dirottata sull’attività prettamente di servizio pubblico.

Insomma il CdA esorta una volta per tutte il governo ad affrontare il problema dell’evasione del canone, che e’ stimata in almeno 500 milioni l’anno, e a mettere a disposizione dell’azienda risorse adeguate. La circolare Masi è invece passata a maggioranza, con cinque voti a favore (quelli del centrodestra), tre contrari (i tre della minoranza) e l’astensione del presidente. Garimberti – a quanto si apprende – ha preferito l’astensione e non il voto contrario perché si tratta di una delibera che comunque tutela il pluralismo in Rai e perché il dg avrebbe fatto intendere di volerla estendere anche ai tg. Rizzo Nervo la definisce ”in molte delle sue parti sbagliata: rischia di imbavagliare i programmi di approfondimento informativo”.

A suo parere ”l’aspetto più grave è che surrettiziamente rende ordinario il regime di par condicio, che la stessa legge invece considera eccezionale e lo limita, infatti, al solo periodo di campagna elettorale”.