“Realiti”: ospiti di Enrico Lucci due neomelodici offendono Falcone e Borsellino. Aperta inchiesta Rai

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Giugno 2019 - 14:42 OLTRE 6 MESI FA
A "Realiti" di Enrico Lucci sulla Rai, due neomelodici offendono Falcone e Borsellino

A “Realiti” di Enrico Lucci sulla Rai, due neomelodici offendono Falcone e Borsellino

ROMA – “La Rai ritiene indegne le parole su Giovanni Falcone e Paolo Borsellino pronunciate da due ospiti della puntata di Realiti, andata in onda su Rai2 in diretta”. E’ quanto si legge in una nota dell’azienda, che annuncia anche di aver “avviato un’istruttoria per ricostruire tutti i passaggi della vicenda”.

Più duro, e circostanziato, il commento su Facebook del segretario Usigrai, Vittorio Di Trapani, in merito al programma Realiti con Enrico Lucci, che ha debuttato mercoledì 5 giugno su Rai2 e ha ospitato due neomelodici, uno dei quali ha criticato Falcone e Borsellino. 

“Mi domando: ma davvero la #Rai aveva pagato l’albergo a uno che scrive canzoni sullo zio ergastolano, boss al carcere duro per mafia?”, allegando la foto del voucher dell’albergo.

I due neomelodici. Cosa è successo. “Queste persone che hanno fatto queste scelte di vita le sanno le conseguenze. Come ci piace il dolce ci deve piacere anche l’amaro”. E’ la frase riferita a Falcone e Borsellino, pronunciata dal giovane cantante neomelodico siciliano, Leonardo Zappalà, 19 anni, in arte ‘Scarface’, inviato in studio nella prima puntata di Realiti, in onda mercoledì 5 giugno su Rai2, che sta provocando polemiche.

La frase è stata pronunciata quando il conduttore Enrico Lucci, dopo aver più volte invitato l’ospite a studiare la storia degli eroi siciliani e sottolineato che la mafia è il male, ha mandato in onda una grande foto dei due giudici come esempio proprio degli eroi che combattono la mafia, accolta da un grande applauso in studio.

Zappalà era al centro di un video trasmesso dal programma, che raccontava il fenomeno degli interpreti neomelodici siciliani che cantano in napoletano. Nel video si raccontava anche la storia di Niko Pandetta, detto ‘Tritolo’, con anni di carcere alle spalle e nipote del boss Turi Cappello. Nella clip Pandetta, non presente in studio, raccontava, tra l’altro, di aver finanziato il suo primo cd con una rapina. Nelle sue canzoni inneggia anche allo zio Turi, come punto di riferimento della sua vita.

“Ma è possibile tutto ciò? C’è chi è morto per la giustizia, c’è chi dovrebbe saltare in aria secondo i piani dei clan – prosegue Borrometi -. E la Rai cosa fa? Fa parlare chi inneggia ai boss? Spero in una presa di posizione durissima dei vertici Rai. Io pago con orgoglio il canone Rai, lo pago perché credo nel servizio pubblico. Ma questo non è servizio pubblico. Almeno abbiate la decenza di non farci vedere chi considera Falcone e Borsellino due che si sono meritati la morte, o altri che santificano i boss dei clan che vorrebbero ammazzare me ed i ragazzi della mia scorta”.

Lucci: “In studio un ragazzo confuso, non Riina”. “Non abbiamo invitato Riina o Provenzano in studio. Abbiamo invitato un ragazzetto che fa il cantante neomelodico e ha degli idoli orribili, perché il programma si occupa di fenomeni sul web”. Lo dice all’ANSA il conduttore Enrico Lucci, in merito alla polemica sorta per la presenza del cantante neomelodico Leonardo Zappalà nella prima puntata di Realiti, nel mirino per una frase su Falcone e Borsellino.

“Preciso subito che io non sono l’autore del programma e non invito nessuno. Io conduco il programma e ci tengo prima a chiarire il contesto – dice Lucci -. Il programma parla del grande reality in cui siamo tutti immersi e per questo parliamo di tutto. Tra il tutto, c’è anche il fenomeno dei cantanti neomelodici siciliani che cantano in napoletano. C’è stato un servizio in cui è stato raccontato il fenomeno con tutte le sue sbavature, tra cui anche riferimenti ideali alla mafia. Tra i due cantanti che apparivano nel servizio, è venuto in studio questo ‘pischello’ di 19 anni. A me interessa il fenomeno del ‘pischello’, molto seguito dagli adolescenti, che ha per idoli Scarface e Al Capone. Io per prima cosa gli ho fatto dire che non è un mafioso”.

“Tutti parlano di una cosa che non hanno visto – prosegue Lucci -. Io mi rivolgo a questo ragazzetto con toni paterni, perché non si massacra un ragazzetto che dichiara di non essere mafioso, anche se ha degli idoli abbastanza orribili e le idee abbastanza confuse. Per questo gli dico: ‘cerca di schiarirti le idee e studia la storia. Anche se hai lasciato la scuola, studia la storia dei grandi siciliani: La Torre, Mattarella, Impastato, i carabinieri uccisi dalla mafia. E ti esorto a pensare ai due nostri grandi fratelli Falcone e Borsellino’. E’ qui che si vedono le loro immagini e c’è un’esplosione dello studio con un’ovazione per i due giudici. Prima di ogni cosa, io gli dico: ‘la mafia è merda!’. Non c’è margine di dubbio su cosa è stato fatto in studio”.

“Per quanto riguarda la frase su Falcone e Borsellino, io non l’ho neanche capita bene, ma gli ho detto: studia – sottolinea Lucci -. Non c’è nessun margine di dubbio sulla nostra posizione. Quella frase l’ha detta in un contesto in cui gli abbiamo insegnato la differenza tra il bene e il male. Parliamo di un 19/enne che non capisce neanche bene la potenza delle frasi che esprime. Essendo un idolo degli adolescenti, a maggior ragione lo invito, sperando che altri adolescenti capiscano la differenza tra il bene e il male”.

Lucci precisa poi che “l’altro cantante, citato nel video, non è stato invitato in studio. Si era valutato in un primo momento se farlo venire, ma poi si è deciso di non farlo venire. Nel video lui comunque dice: ‘ho pagato per il mio passato e voglio cambiare la mia vita’. E’ vero che è uno che è stato in galera, ma non è venuto in studio”.

(fonte Ansa)