Realiti, Leonardo Zappalà: “Falcone e Borsellino? L’hanno cercata. Come gli piace il dolce doveva piacergli anche l’amaro”

di redazione Blitz
Pubblicato il 11 Giugno 2019 - 09:11 OLTRE 6 MESI FA
Realiti, Leonardo Zappalà: "Falcone e Borsellino? Come gli piace il dolce deve piacergli anche l'amaro"

Realiti, Leonardo Zappalà: “Falcone e Borsellino? Come gli piace il dolce deve piacergli anche l’amaro” (Foto Facebook)

ROMA – Applauso e standing ovation a Realiti, su Rai Due, per Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i magistrati uccisi dalla mafia. Tutti in piedi ma lui, il giovane cantante neomelodico Leonardo Zappalà in arte Scarface, resta seduto, con le mani sulle gambe. Timido ma deciso. E quando il conduttore, Enrico Lucci, gli dice di leggersi la storia dei grandi siciliani lui replica: “Queste persone le sanno le conseguenze. Come gli piace il dolce deve piacergli anche l’amaro, a Falcone e Borsellino”.

Parole che non potevano non destare polemiche. La Rai ha avviato un’inchiesta interna e ha deciso che d’ora in avanti il programma non andrà più in onda in diretta, bensì in differita, cosicché le puntate possano essere supervisionate. La serata di ieri è stata cancellata da Rai Play, e l’amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini, ha tuonato contro l’accaduto e ha chiesto scusa “ai parenti di Falcone e Borsellino, ai familiari di tutte le vittime della mafia e ai telespettatori”.

Dal canto suo, il presidente della commissione di Vigilanza, Alberto Barachini, punta il dito contro “un evidente omesso controllo da parte della governance del servizio pubblico”, mentre i vertici Rai finiscono nel mirino di esponenti di Forza Italia e Pd, di Articolo 21, Fnsi e Usigrai. 

Una polemica che richiama alla mente quella scatenata dalla presenza del figlio di Riina a Porta a Porta nel 2016, ma Lucci spiega che si tratta di un contesto del tutto diverso. “Non abbiamo invitato Riina o Provenzano. Abbiamo invitato un ragazzetto che fa il cantante neomelodico, perché il programma si occupa di fenomeni sul web. Io mi rivolgo a questo ragazzetto con toni paterni, perché non si massacra un ragazzetto che dichiara di non essere mafioso, anche se ha degli idoli orribili come Scarface e le idee confuse”.

Zappalà era al centro di un video trasmesso dal programma che raccontava il fenomeno degli interpreti neomelodici siciliani che cantano in napoletano. Nel video si raccontava anche la storia di Niko Pandetta, detto Tritolo, con anni di carcere alle spalle e nipote del boss Turi Cappello. Nella clip Pandetta, che nelle sue canzoni inneggia anche allo zio Turi, raccontava candidamente di aver finanziato il suo primo cd con una rapina.

In un video su Facebook, pubblicato dopo la trasmissione, il cantante ha inoltre minacciato, mostrando la sua pistola d’oro, il consigliere della Regione Campania Francesco Emilio Borrelli, dei Verdi, che durante la puntata aveva criticato il messaggio dei neomelodici e parlato di Pandetta come di “un delinquente, che inneggia alla mafia”.

Polemiche, infine, per la foto del voucher dell’albergo, con il logo della Rai, pubblicata su Facebook da Pandetta, che aveva fatto sospettare che la tv pubblica gli avesse pagato l’hotel. Il voucher, però, inviato in un primo momento, è stato subito annullato, perché si è valutato di non invitare più il cantante in trasmissione. (Fonti: Realiti, Ansa)