Rocco Schiavone, Gasparri-Quagliariello-Giovanardi vogliono spegnerlo: “Si droga…”

di Lorenzo Muti
Pubblicato il 11 Novembre 2016 - 15:13 OLTRE 6 MESI FA
Rocco Schiavone, Gasparri-Quagliariello-Giovanardi vogliono spegnerlo: "Si droga..."

Rocco Schiavone, Gasparri-Quagliariello-Giovanardi vogliono spegnerlo: “Si droga…”

ROMA – Rocco Schiavone è un commissario di polizia che ogni mattina, per iniziare la giornata, si fa una bella canna. E’ un commissario di polizia che non disdegna, per ottenere i suoi obiettivi, fare il basista per una rapina o proporre una prostituta a un suo contatto. Rocco Schiavone lavora ad Aosta e ovviamente non esiste. O meglio, esiste solo nei romanzi di Antonio Manzini e da qualche giorno anche in tv, nell’interpretazione che ne fa l’attore Marco Giallini.

Gli ascolti del commissario decisamente atipico sono eccellenti. Ma è bastato un episodio per scatenare il caso politico. Con Maurizio Gasparri, Carlo Giovanardi e Gaetano Quagliariello pronti a presentare sul caso addirittura una interrogazione parlamentare. Nel mirino c’è la Rai che ha permesso la trasmissione del telefilm. Il primo ad attaccare è Gasparri che in un’intervista a Radio Cusano Campus non le manda a dire:

” Mentre la polizia si sacrifica al servizio dei cittadini, senza contratti, senza stipendi adeguati, prendendo bastonate in testa da centri sociali e violenti di ogni tipo, si erige a modello un personaggio letterario, di fantasia, questo commissario Schiavone che – sottolinea – inizia la mattina al commissariato facendosi una canna, poi fa il basista per bande di rapinatori, realizza dei reati abusando del suo ruolo di poliziotto, fa da complice a rapine, traffici di droga, propone prostitute a terzi. A un tizio gli fa vedere una foto di una moldava. Se una cosa del genere accadesse nella realtà, se carabinieri e poliziotti usassero droga, cosa scriverebbero i giornali?”.

Quindi, Gasparri annuncia la sua iniziativa:

“io, Quagliariello e Giovanardi abbiamo fatto un’interrogazione, perchè se accadesse una cosa del genere certi poliziotti andrebbero sospesi dal servizio. Ma se un professore usasse droga prima di entrare in classe non sarebbe un modello di vita auspicabile. Per cui perchè la Andreatta, direttrice della fiction, eleva questi comportamenti scorretti a modello? Andreatta usa comportamenti irresponsabili e un linguaggio da sventurata. Ha anche detto che i copioni e i testi sono stati sottoposti alla polizia. Ne ho parlato con Alfano e non ne sapeva nulla. Ora chiedo al capo della polizia, Gabrielli, se questa cosa è vera. Lo chiedo pubblicamente, Gabrielli ha letto i copioni? Quali uffici li hanno controllati? Perchè evidentemente se c’è stato un avallo istituzionale la polizia ritiene utile alla sua istituzione un modello di poliziotto che si fa le canne, partecipa alle rapine e aiuta i narcotrafficanti a rubare droga. Alfano mi ha detto che non ne sa nulla, ma siccome la Andreatta ha detto che i copioni sono stati fatti leggere alla polizia, chi li ha letti?”.