Sanremo mangia-candidati: a uno fra Bersani, Monti e Berlusconi serata invisibile

Pubblicato il 28 Gennaio 2013 - 09:40 OLTRE 6 MESI FA
Sanremo mangia-candidati: a uno fra Bersani, Monti e Berlusconi serata invisibile

Pier Luigi Bersani a Che tempo che fa

SANREMO – Puntuale come ogni anno il Festival di Sanremo si terrà a metà febbraio: in onda da martedì 12 febbraio a sabato 16 sarà un buco non indifferente in mezzo alla campagna elettorale. Quest’anno la manifestazione canora è una parentesi televisiva che si colloca a pochi giorni dalle elezioni, anzi a una settimana esatta. Giorni clou, durante i quali la politica si eclisserà perché nessun leader politico di buon senso vorrà fare propaganda all’ombra del massimo appuntamento nazional-popolare. A fare il punto sui tempi televisivi è Ugo Magri sul quotidiano la Stampa.

Osserva Magri che se il Festival andrà in onda su RaiUno, con la sua ingombrante fetta di pubblico, tra i 5 e i 20 milioni di telespettatori, che accoglienza potrà mai avere una tribuna politica su Raidue o Raitre?

“Chiaro – scrive – che nessun partito vorrà mai tenere la conferenza stampa e i giorni consacrati a Sanremo. Eppure a qualcuno toccherà per colpa del sorteggio e quel qualcuno (fosse pure Grillo, o Monti, o Berlusconi) sarà condannato al cono d’ombra”.

E archiviato il Festival sarà anche peggio perché prima del voto sono solo sei le serate a disposizione. Mercoledì si riunisce la Commissione di Vigilanza Rai: al vaglio l’intenzione dei maggiori partiti di concedere un bonus extra a ciascun leader di coalizione. Dunque una serata a Monti, una a Berlusconi e una a Bersani. E i vari Grillo, Ingroia e Giannino dovranno accontentarsi di qualche minuto, insieme a tutti gli altri, nella serata di venerdì 22 febbraio.

Restano, infine, due soli giorni per il tanto atteso faccia-a-faccia Bersani-Berlusconi. Non c’è tv che non abbia avanzato la sua proposta per un confronto in perfetto american style. I due soli giorni disponibili sono o domenica 17 o lunedì 18: bisognerà far combaciare le agende dei leader. Ma se confronto ci sarà, osserva Magri, sarà a tre perché la par condicio impedisce di escludere Monti. Sarà un’ultima settimana ad alta tensione.