Sanremo 2020, Michelle Hunziker contro Amadeus: “Sue parole sulle donne pesanti come macigni”

di redazione Blitz
Pubblicato il 20 Gennaio 2020 - 16:33 OLTRE 6 MESI FA
Sanremo 2020, Michelle Hunziker contro Amadeus: "Sue parole sulle donne pesanti come macigni"

Michelle Hunziker (Foto Ansa)

ROMA – “Certe parole, dette con superficialità, possono diventare pesanti macigni” per le donne. Così Michelle Hunziker interviene nella polemica sanremese che ha travolto Amadeus, scagliandosi duramente contro le parole usate dal direttore artistico nella conferenza stampa di presentazione delle donne che lo accompagneranno sul palco dell’Ariston.

Michelle Hunziker, che insieme a Giulia Bongiorno ha dato vita da anni alla onlus “Doppia Difesa” proprio in difesa delle donne, in un video postato su Instagram propone una amara riflessione sul Festival.

“Sarebbe stato veramente bello vedere che un appuntamento mediatico così importante come il Festival di Sanremo avesse una particolare sensibilità per questo tema – osserva –  E invece no. Cioè, quello che dovrebbe essere naturale, per chi ha in mano il Festival della canzone italiana, non lo è. E proprio nel 70esimo compleanno del Festival di Sanremo non hanno prestato attenzione e sensibilità verso un tema così importante: il nostro futuro. Anche perché certe parole, dette con superficialità, possono diventare pesanti come macigni, soprattutto se dette in una conferenza stampa davanti a tutto il Paese”. 

“Ho pensato molto a quello che è successo in questi giorni… per fortuna siamo in tanti a cercare di invertire una cultura profondamente sbagliata rispetto alla percezione che hanno le donne in questo Paese… ma evidentemente non basta… avanti tutta!! #sanremo2020”, scrive la conduttrice.

Nel video, la conduttrice aggiunge: “Ho osservato incredula come tanti quello che sta accadendo […]. La vecchia e sbagliata cultura è davvero ancora profondamente radicata […]. Preconcetti che inevitabilmente si traducono in discriminazione, violenza psicologica, fisica e, nei casi più estremi, nel femminicidio. Perché? Perché le donne vengono ancora viste come degli oggetti da possedere”.