Sgarbi-Mughini, continua la rissa. “Patetico”, “Psicopatico”. Le ultime

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Luglio 2019 - 08:49 OLTRE 6 MESI FA
Sgarbi-Mughini, continua la rissa. Le ultime

Sgarbi-Mughini, un momento della rissa a Stasera Italia.

ROMA – Vittorio-Sgarbi-Giampiero Mughini, capitolo tre. Dopo la quasi rissa in diretta su Rete Quattro (capitolo uno), dopo le parole al veleno di Sgarbi a La Zanzara (capitolo due, qui i dettagli), ora Giampiero Mughini, via Dagospia, ha deciso di scrivere il terzo capitolo della telenovela.

“Caro Dago – scrive Mughini . ti ringrazio molto di avermi mandato ieri – quando stavo a Sapri per motivi di lavoro ed ero dunque lontano dal mio computer – quello che ha l’aria di un comunicato dell’ufficio stampa della trasmissione radiofonica “La Zanzara” e dov’erano riportati (al modo di roba degna e importante dal punto di vista della comunicazione e dell’informazione) i quindici minuti di insulti che mi ha riservato Vittorio Sgarbi”.

“A leggere quelle due cartelline che mi avevi mandato – continua – per un attimo avevo pensato di reinviarle al mio avvocato. Solo che voler usufruire di leggi e tribunali in questo Paese è da allocchi. Quando arriverà la sentenza per la causa di diffamazione, fra nove o dieci anni, io non ci sarò più. Una sola cosa mi preme sottolineare tra le tante eruttate dallo psicopatico. Che io gli abbia telefonato a chiedergli che mi facesse le scuse. Ovviamente non è vero niente, non poteva essere vero. No, mai. Ho detto mai”.

“Tutto il resto già oggi, 24 ore dopo, mi pare una monnezza  – prosegue Mughini – il cui olezzo andrà rapidamente morendo. Robaccia e basta. Naturalmente potrei scrivere cartelle e cartelle, su fatti, precedenti, rapporti reali tra noi. Cartelle e cartelle. Me lo impedisce il disprezzo intellettuale che ho per lo psicopatico. Solo aspetterò il momento di reincontrarlo e di darglieli finalmente quel paio di calci in culo”.

“Ps. – conclude – Il conduttore di “Stasera Italia” ha detto in trasmissione che “noi due” avevamo perduto il controllo. Sa benissimo che non è così. Che io ero calmissimo mentre quello continuava a ripetermi che ero “una testa di cazzo”. Calmissimo mentre andavo a dargli il fatto suo. Calmissimo mentre andavo via dallo studio. “Perdere il controllo” innanzi alla monnezza? Se è per questo, sulle strade di Roma ce ne sono delle colline”.

Fonte: Dagospia, Stasera Italia.