Simone Baroni, l’ex ballerino di Amici è stato picchiato perché gay: lui ha ripreso i suoi aggressori e li ha denunciati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Gennaio 2022 - 11:27 OLTRE 6 MESI FA
Simone Baroni, l'ex ballerino di Amici è stato picchiato perché gay: lui ha ripreso i suoi aggressori e li ha denunciati

Simone Baroni, l’ex ballerino di Amici è stato picchiato perché gay: lui ha ripreso i suoi aggressori e li ha denunciati (da Instagram)

Simone Baroni, ex ballerino di Amici di Maria De Filippi, è stato picchiato selvaggiamente perché gay. Baroni ha reagito a questa aggressione riprendendo i colpevoli e denunciandoli ai carabinieri. Simone ha raccontato questo spiacevole fatto sia al Corriere della Sera che nel corso di Pomeriggio 5. 

Baroni è stato aggredito a Roma mentre si trovava nel quartiere di San Giovanni in compagnia del suo fidanzato. Ecco le sue dichiarazioni a Pomeriggio 5:  «Ho denunciato questa brutta aggressione per tutelare tutti noi e, per ‘noi’, non intendo la comunità gay ma tutte le persone».

Simone Baroni e la ricostruzione della sua aggressione

«Eravamo in un bar con un gruppo di amici – ha raccontato Simone al Corriere di Roma -, mentre me ne stavo andando via verso la macchina con il mio fidanzato mi fermo a parlare con due ragazze che erano lì fuori. Dal nulla un ragazzo inizia a urlarmi ‘ma non lo vedi che è fro**o?’ e altri pesanti insulti che vorrei evitare di riferire. A quel punto l’ho guardato in faccia e risposto ‘scusami, non ho capito bene’. Si avvicina ancora di più e mi sferra un pugno dritto in faccia. Così. In quell’istante ho preso immediatamente il telefono gli ho chiesto perché lo avesse fatto, e intanto riprendevo tutto».

Dopo averlo picchiato, i suoi aggressori lo hanno minacciato per ottenere la cancellazione del video:  «cancella sto video, pezzo di me**a». Ma il ballerino si è rifiutato di farlo mostrando grande coraggio e determinazione nell’andare avanti in questa storia.

Simone Baroni ha ricevuto anche la solidarietà di Zan

«Non è una questione di coraggio, ma di rispetto umano. Non penso che una persona debba prendersi addosso gli insulti e le frustrazioni degli altri. Non potevo non reagire di fronte a un termine del genere. Non lo trovo corretto. Mi sono sentito in dovere di rispondere».

«Non sono Belen Rodriguez, ma ho un mio seguito. Mi sembrava giusto perché credo che se fosse successo a qualcun altro più fragile, meno coraggioso e spavaldo di me, non avrebbe avuto la stessa modalità di reazione e l’impatto emotivo sarebbe stato diversoVoglio che tutti si sentano liberi di andare in giro per strada».

«Mi ha chiamato il portavoce di Zan che ha voluto sapere come era andata la vicenda e come stavo – conclude Simone Baroni -. Si è reso disponibile. È assurdo non avere una legge che tuteli i diritti di tutti, rifiutata con vergognosi applausi e urla. Mi sono sempre battuto, e non solo da oggi, contro ogni forma di discriminazione e a favore dei diritti delle persone Lgbt+. Soprattutto quando le vivi sulla tua pelle ti rendi conto che può accadere a chiunque. Sono un attivista. Ho voluto denunciare non per tutelare me ma per far capire agli altri che dobbiamo essere liberi di andare ovunque, e non è normale picchiare in faccia una persona. È inconcepibile nel 2022».