Tv, Romani: “Digitale terrestre e Ue? A giorni il bando”

Pubblicato il 2 Marzo 2011 - 19:44 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il ministero dello Sviluppo economico Paolo Romani ”intende assolutamente mantenere” l’impegno preso con la Commissione europea di inviare il bando e il disciplinare di gara per i multiplex del digitale terrestre ”a distanza di pochi giorni dalla soluzione del quesito” sul principio di reciprocità tra Stati rivolto al Consiglio di Stato. Quesito sciolto già il 10 febbraio dal supremo organo della giustizia amministrativa. A sottolinearlo è lo stesso ministero in una nota.

”Come già chiarito in sede parlamentare dal ministro dello Sviluppo Economico rispondendo a un question time, in previsione di una gara unica nel suo genere in Europa, nell’ambito della quale sarà assegnato un numero di reti pari a circa un quarto del patrimonio frequenziale italiano (sono 25 le reti pianificate dall’Autorità) – spiega il ministero nella nota – la scelta di rivolgere preventivamente un quesito interpretativo al Consiglio di Stato, prima ancora che legittimo, è stato un atto doveroso, responsabile e trasparente da parte del ministero. Ciò anche nell’interesse dei potenziali partecipanti a veder risolte preventivamente delicate questioni giuridiche che in caso di controversie e contenziosi giudiziari avrebbero, queste sì, fatto correre il rischio di allungare a dismisura i tempi di conclusione della gara”.

”Del resto – precisa ancora il ministero – le difficoltà di interpretazione della normativa riguardante il principio della reciprocità tra Stati in materia di radiodiffusione televisiva sono state riconosciute dallo stesso Consiglio di Stato, che aveva deciso, come è detto nella risposta al quesito, di demandare l’esame della questione a ‘una Commissione speciale per la sua particolare complessità”.

”Quanto al bando e al disciplinare di gara, il ministero aveva a suo tempo fornito adeguate rassicurazioni alla Commissione europea sull’invio di uno schema dei provvedimenti a distanza di pochi giorni dalla soluzione del quesito. Un impegno – conclude la nota – che lo stesso ministero intende assolutamente mantenere”. .