Veltroni in tv fa flop. “Le 10 cose”, share 10% al sabato sera. Gasparri: chiudetelo

di Mario Tafuri
Pubblicato il 18 Ottobre 2016 - 07:52 OLTRE 6 MESI FA
Veltroni in tv fa flop. "Le 10 cose", share 10% al sabato sera. Gasparri: chiudetelo

Veltroni in tv fa flop. “Le 10 cose”, share 10% al sabato sera. Gasparri: chiudetelo

Veltroni ha fatto flop, col suo programma del sabato sera, “Le 10 cose”. Aveva promesso: “Sarà una festa “.  Ora Maurizio Gasparri, vice presidente del Senato, ne chiede la chiusura:

“Altro flop della nuova gestione renziana Rai. Quanto hanno pagato Walter Veltroni per ideare un programma che ha fatto in prima serata del sabato su Rai Uno il dieci per cento di ascolti? Ora basta. Che vergogna. Rispondano la Rai e Veltroni. Subito”.

Maurizio Gasparri fa parte della Commissione Parlamentare di Vigilanza  sulla Rai e è stato autore della legge di riforma della stessa Rai tuttora in vigore. Il riferimento ai costi è urticante. “Le 10 cose” costa 1 milione di euro a puntata, dicono gli esperti uno dei più alti, anche se Veltroni se ne è disinteressato a priori:

“I costi sono un tema che non mi riguarda”

ha detto a Repubblica.

Nella stessa intervista, aveva buttato là un paio delle sue classiche frasi acquose e vaghe che tanto piacciono a giornalisti e intellettuali:

“Vorrei un servizio pubblico fabbrica di idee”.

“Così cambierò il sabato sera in tv”.

Invece, come spiega lucidamente Monica Setta, gli è andata male:

“Il programma ideato da Walter Veltroni “Le 10 cose”prodotto da Magnolia per un maxi costo di 1 milione di euro a puntata, ha fatto miseramente flop nel sabato sera di Rai 1 racimolando a fatica il 10.83 di share, quasi 13 punti sotto la concorrenza di Canale 5 con Maria de Filippi e Mara Venier.

Lanciato come l’esperimento di sintesi fra contenuto e contemporaneità, il prime time veltroniano si è rivelato uno show noiosissimo e – a tratti- scontato. Tavolo, personaggi presunti ‘cool’ e tante parole, proprio quello che non funziona per il target della rete ammiraglia di viale Mazzini che vanta ancora una età media sotto i 60 anni. Di chi la colpa? Secondo voci bene informate Campo sarebbe furibondo perché la sua ‘linea’ di controllo sul prodotto continua ad incepparsi”.

Sotto processo è Carlo Verdelli,  ex direttore di Vanity fair e direttore editoriale, mancato autore di “un piano editoriale ancora assente”, ora “in bilico”, secondo Monica Setta che raccoglie gli uomori di alcuni consiglieri di amministrazione: “Costa troppo in rapporto alla sua efficacia e non riesce nè a costruire uno staff nè a centralizzare i poteri”.
“Verdelli è ufficialmente nel mirino perché i flop dei nuovi programmi si ripetono. Sunday Tabloid il domenicale di Annalisa Bruschi Valducci non si schioda dal 2 per cento, mentre Politics ha raddoppiato gli ascolti grazie alla puntata speciale dedicata quasi integralmente a Matteo Renzi. In calo anche il day time di Rai due mentre non recupera “La vita in diretta” in eterno affanno sui grandi Ascolti di Barbara D’Urso”.