Vieni da me, Francesca Rettondini: “Alberto Castagna è stato il mio grande amore”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Aprile 2019 - 16:07 OLTRE 6 MESI FA
Francesca Rettondini a Vieni da me: Alberto Castagna mio grande amore

Vieni da me, Francesca Rettondini: “Alberto Castagna è stato il mio grande amore”

ROMA – Francesca Rettondini ospite di Caterina Balivo a Vieni da me parla del suo grande amore, Alberto Castana. La Rettondini ha svogliato l’album dei ricordi insieme alla conduttrice del talk show, spiegando di aver avuto bisogno di molti anni per superare il dolore della sua perdita. 

Intervistata dalla Balivo, Francesca si confida: “Your song rappresenta un po’ la mia canzone e di Alberto Castagna. Ho impiegato diversi anni a superare il dolore che ho avuto dentro. Ad un certo punto metabolizzi la sofferenza e se prima raccontavo quella parte della mia vita con tristezza e dolore, oggi lo racconto con più leggerezza. Il ricordo, naturalmente, resta, ma la vita va avanti. Lui era sempre allegro. Amava essere il giullare di corte”.

Poi parla della sua carriera da attrice e racconta un retroscena del film La Cena, con Ettore Scola: “Lui, tutte e mattine, veniva su set e mi diceva di non dormire, di mangiare e di bere perché dovevo apparire più adulta”. La Rettondini ha recitato anche un Una donna per amico 2 e Angelo il custode. Ma poi, rivela, la sua carriera ha avuto una battuta d’arresto: “Io sono un essere umano e sono preda degli eventi della vita e ad un certo punto le emozioni mi buttano giù”-

A buttarla giù, confessa l’attrice, è stata la malattia di Alberto: “Mi ha buttato tanto giù al punto da allontanarmi da tutto e da tutti. Poi ho capito che la vita è bella e va vissuta tutta”. La Rettondini ha anche ricordato il naufragio della Costa Concordia, lei che si trovava sull’Isola del Giglio: “Ero lì perché dovevo condurre un programma. Era l’ora di cena. Indossavo dei jeans, una magliettina con le maniche corte e i sandali e quindi quando è successo tutto e siamo andati fuori mi sono ritrovata a piedi nudi sulla lamiera, ma il freddo che ho provato era il freddo interiore nel vedere ciò che stava accadendo. Fortunatamente la mente riesce a dimenticare i dolore e oggi ho un ricordo affettuoso di quelle persone che hanno perso la vita in un incidente stupido e leggero”.