Vieni da Me, Jerry Calà: “Stavo per morire. Con Mara Venier…”

di Filippo Limoncelli
Pubblicato il 28 Febbraio 2019 - 15:20 OLTRE 6 MESI FA
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Vieni da Me, Jerry Calà: “Stavo per morire. Con Mara Venier…”

ROMA – Jerry Calà è stato ospite a Vieni da me. Davanti ai cassetti della cassettiera, ai microfoni di Caterina Balivo, l’attore torna indietro nel tempo raccontando i segreti della sua vita privata e professionale.

Si parte con una tuta da meccanico. “Mio papà, Salvatore che ci guarda da lassù, era molto severo e siccome io a scuola non ero un genio, quando mi rimandavano, mi faceva trovare sul letto la tuta da meccanico come a dire “vai a lavorare”. Io sono siciliano puro, mi chiamo Calogero”, ricorda Jerry che, a scuola, spesso si nascondeva quando lo chiamavano. “Oggi, invece, ne vado fiero“, aggiunge.

La carriera artistica di Jerry Calà è iniziata quando aveva solo 7 anni quando, durante una cena di famiglia, cominciò ad imitare Gino Paoli facendo già dei pezzi di cabaret. Comincia, invece, a suonare durante i quaranta giorni trascorsi a casa a causa del morbillo: “All’epoca non si facevano i vaccini. Oggi, invece, vaccinate i bambini” dice Calà che ricorda come durante quei giorni cominciò a strimpellare la chitarra che fu un regalo dell’amica della sorella. La carriera vera di Jerry Calà inizia con “I Gatti di Vicolo Miracoli“. Dal cabaret al cinema il passo è breve. Non manca un commento su Diego Abatantuono che “ha cominciato facendo il nostro tecnico delle luci al Derby di Milano”. “E poi vi ha superato vincendo anche un Oscar”, commenta Caterina Balivo (Abatantuono infatti era nel cast di Mediterraneo di Gabriele Salvatores che vince l’Oscar come film straniero nel 1992, ndr)

Il capitolo amore inizia ricordando la storia con Mara Venier. “Ci siamo conosciuti per fare il film ‘Vado a vivere da solo’. Ci siamo messi insieme: lei ha fatto una scena del film e poi è stata tagliata con il suo consenso. La scena è stata tagliata, però, io e lei siamo rimasti insieme qualche anno“, ricorda Jerry Calà. “Dopo un incidente, mi sono accorto che avevo le gambe fuori uso. Ho cercato il telefonino per chiamare i soccorsi, ma quella sera l’avevo lasciato a casa. Sono così stato cinque ore ad urlare, ma continuavo a pensare che non poteva finire tutto così. Mi sono anche addormentato finché è arrivato un pescatore, un ragazzo che si è avvicinato e mi ha riconosciuto subito e gli ho detto vai a chiamare l’ambulanza. Per la prima volta ho sentito una frase che dicono nei film cioè ‘lo stiamo perdendo’”, ricorda ancora Jerry Calà.

Infine si passa al capitolo Bettina: “Io ero con Elisabetta Ferracini, la figlia di Mara. Quando vedo Bettina, mando Elisabetta a conoscerla che mi dice che era diversa dalle donne che avevo sempre frequentato”. Dopo il primo incontro, i due si sono innamorati, sposati e diventati genitori di Johnny.

Fonte: Rai Play