5 motivi per iniziare a viaggiare da soli

di Francesca Di Pietro viaggiaredasoli.net
Pubblicato il 23 Dicembre 2015 - 07:46 OLTRE 6 MESI FA

di Francesca Di Pietro viaggiaredasoli.net 

Tu hai mai viaggiato da solo? Scommetto che conosci almeno qualcuno che quando si è trovato senza compagni di viaggio ha preferito trascorrere le vacanze con i suoi genitori nella casa al mare in riviera o aggregarsi a viaggi organizzati in villaggio.

Chissà perché spaventa meno essere in mezzo a 100 sconosciuti che essere padrone del proprio cammino.

Alla luce dei miei 8 anni di viaggi in solitaria e dei miei 60 paesi solcati mi sento di sintetizzare.

5 motivi per iniziare a viaggiare da soli:

  1. Per essere padrone della tua strada

In quante occasioni della vita puoi veramente sempre, in ogni momento, fare tutto quello che vuoi? Poche, anzi direi molto poche, viene sempre prima quello che è meglio per la mia famiglia, quello che gli altri si aspettano da me, quello che il mio capo si aspetta da me, quello che dovrei fare, ma mai quello che voglio fare. Ecco se viaggi da solo fai ogni singolo minuto solo e soltanto quello che vuoi. E non mi riferisco a concetti aulici, ma alle cose semplici, puoi scegliere in ogni istante cosa fare, se preferisci vedere un museo o leggere un libro sull’erba, se in una spiaggia di resti due giorni o due ore, se mangiare alle 13 o alle 16 se vedere ogni monumento o osservare la gente che passa. Questa sensazione ti rende improvvisamente potente, ma una potenza buona, non a dispetto dell’altro, ma solo riguardo te stesso.

  1. Per fare amicizia con gente diversa da te

Se viaggi con qualcuno sei talmente concentrato su di voi, sui vostri programmi, sulla vostra lingua, che gli altri diventano solo dei passanti. Quando viaggi da solo l’altro , che sia un viaggiatore o un locale, è un momento di incontro, di scoperta, qualcuno che ti può dare un punto di vista nuovo rispetto alle tue conoscenze. Viaggiare per le strade con un Italiano di casa tua o con un Australiano cresciuto in una fattoria che ha fatto solo la scuola a distanza e che ora fa il giro del mondo, sono esperienze molto diverse. Incontrare, parlare, viaggiare con persone incontrate un po’ a caso ti permette di imparare molto, su di te, sulla sua cultura e sul come due persone diverse possano interpretare in maniera diversa lo stesso luogo.

  1. Per scoprire i propri limiti

Non sai cosa il tuo corpo è disposto a sopportare finché non lo provi. Quante ore puoi camminare, quante ore puoi stare seduto in bus, o in un treno, quanta bellezza sopporta il tuo cuore o quanta miseria entra nei tuoi occhi? Da solo o in compagnia non sono la stessa cosa. Viaggiare con qualcuno di intimo ti aiuta ad appoggiarti in ogni momento, il momento difficile si sdrammatizza, se uno è stanco si chiede supporto all’altro, ma da solo? Da solo ci sei solo tu e l’alternativa è farcela o resistere! Il punto di vista di molte cose ti cambia e in fretta. Ho percorso tutta la Transiberiana da sola, 9400km in un treno senza mai incontrare a bordo qualcuno che parlasse inglese, in ogni vagone solo io e russi poco sorridenti, è stata un’esperienza forte, che mi ha fatto capire cosa veramente mi manca o cosa trovo necessario. Spesso prima di partire per un viaggio ci si fa un idea distante dalla realtà, ad esempio io ero spaventata dalle decine di ore di treno, invece quella è stata la parte più facile e rilassante del viaggio, il vero limite è stato nella gente, molto ostica e chiusa verso una donna sola, è stata la prima volta che ho avuto un’accoglienza simile e prima di partire non me lo aspettavo.

  1. Per non avere testimoni

Cosa faresti se nessuno ti vedesse? Noi siamo i giudici più severi della nostra vita, ma se intorno a noi non c’è nessuno che può rinforzare questa idea di giudizio, possiamo sentirci improvvisamente liberi. Senza testimoni, senza freni, senza persone che sanno esattamente chi siamo, cosa facciamo a casa, che tipo di gusti abbiamo. Possiamo scegliere ogni giorno di indossare un ruoli diverso, di mostrare un lato della nostra personalità che preferiamo in quel momento e magari capiamo che molte volte abbiamo sottovalutato alcune caratteristiche di noi stessi, che ci piacciono cose diverse, sapori diversi da quello che pensavamo di conoscere.

  1. Per mettere in prospettiva le cose

Viaggiando da soli tutto quello che solitamente “è scontato” diventa improvvisamente verificabile. A partire dai soldi, spesso abbiamo la cattiva abitudine di paragonare i costi locali al valore dei soldi nel nostro paese e questo ci rende quasi sempre molto più ricchi e con un potere d’acquisto maggiore. Sicuramente è una simpatica reazione immediata, ma poi il processo dovrebbe farci pensare e capire che è da noi che il sistema è sbagliato non negli altri paesi, questo ti porta in seguito ad aggiustare il proprio stile di viaggio adeguandolo agli standard locali o quanto meno a verificare se un prezzo sia o meno adeguato non paragonandolo a casa.

Viaggiare da soli in paesi lontani, ma mi riferisco soprattutto ad una lontananza culturale, ti porta a mettere in prospettiva quello che di solito noi diamo per scontato a casa e non ultimo il nostro sistema relazionale.

Viaggiare da soli non significa non pensare mai a chi lasciamo a casa, ma significa togliergli quel “peso” di dipendenza. Non abbiamo bisogno di quella persona per andare a ballare o a cena fuori, siamo autonomi o indipendenti ed è qui che capiamo veramente quali sono le poche persone che risultano essere importanti nella vita di ognuno di noi.

 

Se ti interessa imparare a leggere il viaggio come un processo di crescita e cambiamento, se hai ancora delle paure o dei pregiudizi legati a questo modo di viaggiare ti consiglio il libro Come Viaggiare da Soli: Manuale di Travel Coaching.