Bit: 150 anni di vacanze, quando il passeggero era un “viandante”

Pubblicato il 18 Febbraio 2011 - 05:28 OLTRE 6 MESI FA

MILANO  – Nel 1900 per l’Expo di Parigi l’ unico tour operator presente in Italia – ma allora non si chiamava cosi’ – riusci’ a portare in Francia 7000 visitatori. Il paese era unito da 40 anni, le province erano 59 (ora sono 105), le strutture alberghiere mettevano a disposizione 365.000 posti letto (ora 4,5 milioni) e chi viaggiava veniva ancora definito viandante.

Nella prima giornata della Borsa Internazionale del Turismo (Fiera Milano fino al 20), Isnart-Unioncamere ha presentato una ricerca su ‘150 anni di turismo in Italia’, legato all’anniversario dell’unita’ del paese. ”Nel 1861 l’Italia era un paese di territori e persone differenti tra loro – ha detto Flavia Coccia, direttore operativo Isnart – Ma 150 anni dopo quelle differenze, quella varieta’ rappresentano proprio la ricchezza e la fortuna dell’Italia, che puo’ garantire tante offerte diverse, culturali ed enogastronomiche”. L’evoluzione del turismo in Italia passa attraverso alcune tappe che lo hanno modificato e stravolto. Se nel 1861 per prenotare un viaggio si doveva inviare una lettera ed attendere la risposta, ora bastano pochi minuti e un clik con il mouse.

”La prima vera rivoluzione dopo 150 anni e’ stata la tendenza a prenotarsi il viaggio da soli via Internet – ha spiegato Coccia – da quel momento il turista non e’ piu’ stato una categoria catalogabile, analizzabile come gruppo, ma e’ diventato un’entita’ singola, imponderabile, quindi difficile da gestire, da studiare e sul quale elaborare previsioni e quindi strategie di mercato”. Il boom del turismo in Italia risale agli anni ’60, quando la vacanza si chiamava villeggiatura e durava anche un mese o addirittura tutta l’estate. Negli anni’70 i giovani scoprono il viaggio all’estero e nei decenni successivi diventa di moda la vacanza esotica. Ora gli italiani stanno riscoprendo il loro paese, e vanno alla ricerca di mete di nicchia. (ANSA).