ECOTURISMO; DA ELEFANTI A BALENE,NATURA VALE MILIARDI

Pubblicato il 28 Giugno 2010 - 12:09 OLTRE 6 MESI FA

Per il mercato vacanziero, la natura protetta vale miliardi. Basti pensare al valore ‘turistico’ di un leone del Parco nazionale dell’Amboseli in Kenya, che secondo una stima ammonta ad oltre mezzo milione di dollari, contro appena 8.500 dollari se destinato alla caccia. Stesso discorso per l’elefante, che varrebbe 610mila dollari all’anno. A ricordarlo e’ il Wwf, che su un sito internet ad hoc dedicato a turismo e ambiente fornisce i consigli per una vacanza amica degli animali, citando il vecchio detto: ”La natura paga, la natura rimane”.

Un caso eclatante di animali diventanti una miniera d’oro per gli affari sono gli squali, vere e proprie star delle attivita’ subacquee, tanto che circa mezzo milione di persone ogni anno pagano per potere nuotare con loro, fotografarli e vederli in azione nel loro ambiente. Secondo una stima dello Shark Specialist Group dell’Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn), uno squalo grigio delle barriere corallina delle Maldive vale 3.300 dollari all’anno, decisamente superiore a quello che i pescatori otterrebbero rivendendo la carne sul mercato locale, per poche decine di dollari. Slogan per eccellenza rilanciato dagli ambientalisti di Greenpeace e’ che ”una balena vale piu’ da viva che da morta”.

Il giro d’affari del whale watching, cioe’ l’osservazione delle balene, e’ infatti un mercato sempre verde. La stima e’ che attiri in tutto il mondo tra 9 e 11 milioni di utenti l’anno, con un giro d’affari di fra un miliardo e un miliardo e mezzo di dollari l’anno. Secondo Greenpeace, in Norvegia nel 2008 i turisti che sono andati a fare whale watching hanno speso oltre 4 miliardi di dollari: 1.800 volte di piu’ del valore della carne ‘prodotta’. In Islanda, la stima del 2007 era di un incasso tra 20 e 40 milioni di dollari all’anno.

Sarebbero almeno almeno 492 comunita’ in 87 paesi ad organizzare attivita’ turistiche che vedono protagoniste delfini e balene. Anche l’Italia ha visto negli ultimi anni un boom di appassionati di delfini e balene, grazie soprattutto all’ istituzione dell’area marina del Santuario dei Cetacei, nel bacino corso-ligure-provenzale. ”In pochi anni – spiega Roberta Trucchi, biologa del Wwf sul sito internet – i turisti che osservano i cetacei in questa zona sono raddoppiati, passando da 1.500 del 2001 ai 3.000 del 2005”.