Fase 3, sì aerei a pieno carico ma con ricambio d’aria e mascherine nuove ogni 4 ore

di Daniela Lauria
Pubblicato il 12 Giugno 2020 - 22:40 OLTRE 6 MESI FA
Fase 3, sì aerei a pieno carico ma con ricambio d'aria e mascherine nuove ogni 4 ore

Fase 3, sì aerei a pieno carico ma con ricambio d’aria e mascherine nuove ogni 4 ore (Foto Ansa)

ROMA – Gli aerei potranno viaggiare a pieno carico, con tutti i posti assegnati, purché la compagnia aerea sia in grado di garantire un costante e profondo ricambio d’aria e i passeggeri cambino la mascherina ogni quattro ore.

Sono le nuove regole per il trasporto aereo nella Fase 3. Il Dpcm firmato ieri dal premier Giuseppe Conte e in vigore dal 15 giugno prevede ancora l’obbligo di distanziamento interpersonale di un metro a bordo degli aeromobili, all’interno dei terminal e di tutte le altre facility aeroportuali (come i bus per il trasporto passeggeri).

Tuttavia, “è consentito derogare” al distanziamento a bordo nel caso in cui l’aria “sia rinnovata ogni tre minuti, i flussi siano verticali e siano adottati i filtri EPE“.

Requisiti giudicati sufficienti per garantire “una elevatissima purificazione dell’aria”. Il Dpcm stabilisce inoltre la necessità di adottare “specifici protocolli di sicurezza sanitaria”, prevedendo in particolare la misurazione della temperatura prima di entrare in aereo e vietando la salita a bordo in caso di temperatura superiore a 37,5 gradi.

La durata massima di utilizzo della mascherina chirurgica non dovrà essere superiore alle quattro ore, con l’obbligo di sostituirla per periodi superiori, e dovranno essere “disciplinate individualmente le salite e le discese dall’aeromobile e la collocazione al posto assegnato al fine di evitare contatti stretti tra i passeggeri nella fase di movimentazione”.

Viene raccomandato inoltre di acquisire dai viaggiatori al momento del check-in online o in aeroporto – e comunque prima dell’imbarco – l’autocertificazione che attesti di non aver avuto contatti stretti con persone affette da coronavirus negli ultimi due giorni, prima dell’insorgenza dei sintomi e fino a 14 giorni dopo.

Viene giudicato essenziale, al fine di definire la tracciabilità dei contatti, anche l’impegno a comunicare al vettore ed all’Autorità sanitaria territoriale competente l’insorgenza di sintomatologia comparsa entro otto giorni dallo sbarco dall’aeromobile. (Fonte: Ansa).