“L’eleganza nuova” di Fortuny a villa Badoer

Pubblicato il 10 Febbraio 2011 - 06:03 OLTRE 6 MESI FA

ROVIGO – Da padre in figlio, la classe rimane intatta. Se Fortuny senior e’ il vero protagonista della grande mostra al Museo Roverella di Rovigo, l’erede lo e’ dell’esposizione collegata, allestita a villa Badoer di Fratta Polesine, aperta sino al 12 giugno. Per questa preziosa appendice, denominata ”L’altro Fortuny – L’eleganza nuova” e’ stata scelta come sede espositiva una dimora costruita da Andrea Palladio. E’ l’unica opera nel rodigino attribuita al sommo architetto veneto.

I due curatori, Dario Matteoni e Francesca Cagianelli, hanno scelto di dare l’idea della raffinata poliedricita’ dell’artista spagnolo: anche per questo, in fase di ideazione e organizzazione, hanno trovato la piena collaborazione dei Civici Musei Veneziani e in particolare dei responsabili del Museo di Palazzo Fortuny. Proprio da queste sedi sono pervenuti i preziosissimi manufatti (in parte mai esposti) e alcuni episodi del suo ciclo pittorico di ispirazione wagneriana che sono i protagonisti dell’esposizione di Fratta Polesine. Per i visitatori e gli amanti dell’arte sara’ difficile non farsi prendere dalle testimonianze esposte alla ”Badoera”. Se ne ricavera’ un’idea dell’eclettica personalita’ e genialita’, di Mariano Fortuny y Madrazo: pittore, incisore, scenografo, fotografo e protagonista del ”beau monde” della prima meta’ del Novecento.

Un personaggio che, partecipe a Venezia del piu’ internazionale ed esclusivo salotto di intellettuali dell’epoca, estese la sua notorieta’ in tutto il mondo, conquistando il palcoscenico delle esposizioni con le sue prodigiose invenzioni, talvolta vere e proprie sperimentazioni. Una personalita’ ammirata anche da Marcel Proust che inscena le seduzioni femminili delle sue eroine grazie al corredo proprio degli abiti di Fortuny. Quest’ultimo per la loro ideazione indago’ le linee e gli arabeschi dei tessuti orientali, le severe armonie della statuaria greca arcaica, le mode impero e direttorio.