Natale; poca neve e tasse, affari turismo -18%

Pubblicato il 13 Gennaio 2012 - 21:00 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 9 GEN – La neve che scarseggia – le stazioni sciistiche del Piemonte sono state penalizzate dall'assenza di neve, tanto che il governatore Roberto Cota sta valutando se chiedere lo stato di calamita'- e il clima di generale incertezza economica e l'eurozona in crisi non hanno favorito le partenze degli italiani e degli stranieri durante le vacanze di Natale.

Federviaggio, la Federazione del turismo organizzato aderente a Confcommercio, parla, per il periodo tra Natale e Capodanno, di un calo del 18% del fatturato di tutti quegli operatori che vendono viaggi organizzati sia in Italia che all'estero.

''Una contrazione pensante – commenta il direttore di Federviaggio, Alberto Corti – che corrisponde a 400-450 mila persone in meno in viaggio in un periodo clou per le partenze''.

''Il ponte di S. Ambrogio in montagna e' stato perso – spiega Sandro Lazzari, presidente di Anef, Associazione nazionale esercenti funiviari – la neve non c'era e non c'era nemmeno il freddo necessario a produrla artificialmente. Questo e' stato un grave danno, la stagione e' infatti iniziata dappertutto solo il 23 dicembre''. Dei circa 1000 km di piste in Italia, solo su 400 km, in qualche zona particolarmente attrezzata, durante il ponte dell'8 dicembre, e' stato possibile sciare. ''Da Natale e' andata meglio, ha nevicato, e la flessione, da allora, e' stata leggera rispetto all'anno scorso. Ma quel che e' stato perso nelle prime settimane di dicembre, quando tradizionalmente si apre la stagione, non si recupera piu''', conclude il presidente di Anef.

Renzo Iorio, presidente di Federturismo-Confindustria, parla invece di un calo del 10% del volume di spesa nello stesso periodo. ''La montagna ha patito in modo particolare – spiega Iorio – soprattutto numerose localita' del Piemonte e alcune zone dell'Alto Adige. Bene sono andate le citta' d'arte come Napoli e Torino, mentre Roma ha tenuto. Si confermano le nostre preoccupazioni: da quando e' terminato il sostegno legato alla domanda straniera, che aveva trainato il 2011, i fatturati sono nuovamente calati. E le preoccupazioni riguardano anche i primi mesi di quest'anno: i segnali, infatti, sul fronte delle prenotazioni, non sono incoraggianti''.

Anche secondo Roberto Corbella, presidente di Astoi, Associazione dei tour operator legata a Confindustria, ''il 2012 non sara' un anno facile anche perche' parte con timori e problemi che riguardano l'economia in generale. Tuttavia dobbiamo pensare positivo e dobbiamo sperare in un 2012 migliore del 2011''. La buona notizia, spiega Corbella, e' dovuta al fatto che, durante le vacanze di Natale appena trascorse, gli italiani sono partiti maggiormente a Natale e per l'Epifania rispetto al passato, quando ci si muoveva praticamente solo a Capodanno. ''Certamente questo cambiamento e' stato dovuto al fatto che a Natale e per l'Epifania i prezzi sono piu' bassi rispetto al Capodanno – spiega Corbella – e dunque il mutamento e' stato indotto da una fase difficile, ma e' comunque un fatto positivo, che va verso l'allungamento della stagione che noi esperti del settore auspichiamo da tempo''.

L'inverno senza neve sta mettendo in ginocchio, infine, anche il sistema sciistico toscano, dove il calo di arrivi e presenze e' stato generalizzato, toccando ogni zona sciistica in regione, dalla Garfagnana, alla montagna pistoiese al monte Amiata, dove la riduzione delle presenze è stata pari all' 80% rispetto all'anno precedente e si temono ripercussioni sui posti di lavoro.