Isole paradisiache senza passaporto nell’Oltremare francese!

Di Chiara Carolei di ConunViaggionellaTesta.it
Pubblicato il 3 Febbraio 2016 - 08:06| Aggiornato il 4 Febbraio 2016 OLTRE 6 MESI FA

Di Chiara Carolei di ConunViaggionellaTesta.it

Il passaporto è da sempre un po’ il simbolo dei grandi viaggi, delle grandi fughe. Anche dopo l’apertura delle frontiere in Europa, è rimasto l’emblema del viaggio a lungo raggio, dei paradisi incontaminati, delle terre da esplorare.

Succede però che ci sono ben sette destinazioni paradisiache, nel cuore del Pacifico, dell’Atlantico, dell’Oceano Indiano e in America del Sud, dove il passaporto non serve. Sono i territori dell’Oltremare francese, vere e proprie perle di bellezza incontaminata a portata di carta d’identità. Sempre più facili da raggiungere grazie ai tanti collegamenti diretti da Parigi, sono mete paradisiache tutto l’anno, e particolarmente adatte per le fughe d’inverno.

Ecco in breve questi sette meravigliosi paradisi degli oceani.

Isole della Guadalupa

Da oltre 20 anni designato patrimonio della biosfera dall’UNESCO, l’arcipelago ospita oltre 300 specie di alberi, 270 varietà di felci e 90 specie di orchidee. La sua fauna è ricca di 38 specie di uccelli, 17 specie di mammiferi, 11 specie di pipistrelli e un uccello endemico, il picchio nero. Salite sulla sommità del vulcano, noleggiate una bici e attraversate le piantagioni di canna da zucchero, ma non mancate una visita al memoriale ACTe (inaugurato nel 2015) per conoscere la storia della tratta e del commercio degli schiavi, fino all’abolizione della schiavitù.

Martinica

Le 3mila specie di piante che la ricoprono le hanno valso il nome di “Isola dei fiori”.  Qui potete vedere piante davvero rare all’interno di scenari memorabili, come la foresta vergine di alberi di gomma e bambù ai piedi della Montagna Pelée, un vulcano ancora attivo. Gli astemi qui hanno molto da perdere, perché il rhum è parte integrante del patrimonio nazionale, prodotto esclusivamente con succo della canna da zucchero. Si consuma puro o mescolato in svariati cocktails, ti’punch (limone, rum e zucchero), planteur o daiquiri, e viene utilizzato anche in diversi dessert, come il babà al rhum o le banane flambées. Per smaltire il senso di colpa, potete visitare anche il museo, allestito in un ex casa coloniale, dove scoprire la storia e tutte le fasi della lavorazione.

Saint Martin

È la più piccola isola del mondo divisa fra due stati sovrani, Francia e Olanda, ed è un vero paradiso per gli amanti del mare in tutte le sue sfaccettature. Le condizioni climatiche sono ideali tutto l’anno, e gli alisei regolari permettono di praticare sport nautici di tutti i generi: vela, catamarano, jet-ski, windsurf, immersioni subacquee, sci nautico, kayak di mare, kite surf e surf. La natura regna incontrastata tra coste rocciose, spiagge e mangrovie, ospitando una ricchissima fauna. Imperdibile il sentiero di Froussards che permette di scoprire la parte selvaggia dell’isola attraverso una foresta xerofila. La strada di Coralita lungo il mare ospita un osservatorio delle balene e due carbets, i tipici capanni di legno, ideali per una sosta nella natura.

Guyana

Siamo In Sudamerica, in una regione francese che ha i colori e le atmosfere dell’Amazzonia. Con quasi 8 milioni di ettari di foresta pluviale, la Guyana francese è una delle più grandi aree selvagge del mondo, tutta da esplorare, con 7mila metri quadrati di Parco Nazionale. Se state programmando il vostro viaggio da aprile a luglio, potreste assistere alla deposizione delle uova delle tartarughe Luth; la Guyana è infatti fra i più importanti siti  del mondo per osservare questo straordinario miracolo della natura Ma è a bordo di una piroga che potrete scoprire la vera essenza di questa incredibile isola. In 4 o 5 giorni risalendo il fiume Maroni, lungo 520 km, potrete conoscere la cultura e le tradizioni dei noirs-marrons (come vengono chiamati i discendenti degli schiavi neri ribellatisi e fuggiti dalle piantagioni ) e degli amerindi, e il loro stile di vita ancestrale nei villaggi pittoreschi di Danicampo, Providence e Papaichton.

Ile de la Reunion

Un vulcano, il Piton de la Fournaise e tre circhi montuosi (Cilaos, Mafate, Salazie) fanno dell’isola della Réunion, tuffata nell’Oceano Indiano, a 9200 km da Parigi, un’isola perfetta per la randonnée, a tutti i livelli : 900 km di sentieri segnalati e 3 sentieri di grande randonnée che si declinano fra i paesaggi più belli dell’isola, più MILLE chilometri di percorsi costieri. Da non perdere le escursioni al chiaro di luna e, perché no, l’eclissi anulare che il 1° settembre 2016 farà piombare l’isola nell’oscurità per tre ore. Il momento è ideale anche per l’osservazione delle balene in piena parata nuziale e la possibilità di assistere alla nascita dei balenotteri: le balene arrivano qui dall’Antartide per far nascere i loro piccoli, che non potrebbero sopravvivere nel grande freddo.

Nuova Caledonia

È forse questo l’indirizzo del paradiso, mix unico di paesaggi grandiosi, raffinatezze alla francese e cultura melanesiana. Qui potete fare il bagno nella più grande laguna del mondo, dichiarata Patrimonio Mondiale UNESCO. Hotel da favola, resort e strutture da sogno, ma anche grandi savane nelle quali sorgono le fattorie degli stockmen, allevatori di bestiame, una specie di cowboys alla francese, chiamati anche “broussards”. Uomini e donne di un altro Far West che vivono in ranch ispirati al modello australiano dove allevano cavalli, tori e mucche, e mostrano la propria abilità in veri e propri rodei.

Le isole di Tahiti

Un’ospitalità leggendaria, alberghi da favola perfettamente inseriti nel paesaggio, il piacere del benessere con il mitico olio di Monoi, estratto dai fiori di tiaré e utilizzato da oltre 2000 anni. Tahiti è un sogno ormai leggendario dove immergersi in una laguna blu, visitare un allevamento di ostriche perlifere, scoprire la riserva della biosfera dell’Unesco di Fakarava e di 6 altri atolli dell’arcipelago delle Tuamotu, 270 000 ettari di eden fra terra e mare. Un paradiso in cui anche gli splendidi resort, tra cui The Brando, sono sempre più attenti a un modello di ospitalità sostenibile, in cui il lusso e il comfort possano convivere con la tutela dell’ambiente.

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