Sant’Elena, volo inglese: boom turisti su isola Napoleone?

di Edoardo Greco
Pubblicato il 22 Aprile 2016 - 06:40 OLTRE 6 MESI FA
Sant'Elena, volo inglese: boom turisti su isola Napoleone?

L’isola di Sant’Elena è quel puntino rosso in mezzo all’oceano (Google Maps)

SANT’ELENA – L’isola di Sant’Elena, un pezzo di terra sperduto nell’Oceano Atlantico a 1.900 km dalle coste dell’Angola, dove fu mandato Napoleone in esilio, potrebbe non essere più uno dei luoghi più difficili da raggiungere del pianeta. Un aeroporto, un volo di linea diretto Johannesburg-Jamestown: gli abitanti dell’isola (4.255, per la cronaca) si aspettano un boom del turismo, come scrive Giuseppe Corsentino su Italia Oggi:

A quasi due secoli di distanza Napoleone si prende la rivincita sugli odiatissimi inglesi. Il 21 maggio prossimo, giorno di festa nazionale dell’isola di Sant’Elena, un Boeing 737 della Comair, filiale sudafricana della British Airways, proveniente da Johannesburg, sbarcherà il principe Edoardo e il conte di Wessex per l’inaugurazione dell’aeroporto di Jamestown, capitale di questo catafalque de rochers, un catafalco di rocce, come lo aveva definito Chateaubriand, dove l’imperatore dei francesi trascorse, in esilio, i suoi ultimi sei anni di vita, dal 1815 al 1821.

Accompagnati dalla prima donna governatrice dell’isola, miss Lisa Philipps, i due nobili inglesi andranno a visitare l’unico patrimonio immobiliare del posto, la casa di Napoleone, appunto, sulle falesie a picco sull’Atlantico, e rivolgeranno in cuor loro un pensierino grato all’imperatore che è, di fatto, l’unica risorsa economica di Sant’Elena.

L’anno scorso sono arrivati in seimila da tutto il mondo, soprattutto dalla Francia, sobbarcandosi a un viaggio non proprio agevole e non certo alla portata di tutte le tasche. In aereo fino a Città del Capo, Sudafrica, quindi sei giorni di navigazione nell’Atlantico sulla Royal mail ship St Helena, insomma il postale, per raggiungere l’ultima dimora di Napoleone, a 2 mila chilometri dalle coste africane e a 2.900 da quelle del Sudamerica.

Con l’apertura, il 26 aprile prossimo, dell’aeroporto di Jamestown, costato 300 milioni di euro (tutti a carico del tesoro inglese), che consente di arrivare in quest’isola sperduta nell’oceano in poco meno di quattro ore, Sant’Elena e Napoleone entrano così a pieno titolo nel circuito del turismo internazionale. La consacrazione è arrivata proprio dagli inglesi: la loro guida turistica di riferimento, la Lonely Planet (edita dalla Bbc Wordwide) ha inserito Sant’Elena, la casa dell’imperatore con i suoi vecchi mobili e il giardino dove l’imperatore trascorreva le giornate su consiglio del medico Antommarchi, tra le sei destinazioni imperdibili del 2016.

Immaginatevi la soddisfazione dei francesi e, soprattutto, del presidente della Fondazione Napoleone (www.napoleom.org), il conte André Massena, erede di quel maresciallo Massena che combatté con onore nella campagna d’Italia e di Spagna ma che non esitò a passare con i Borbone dopo la caduta dell’imperatore (ma è segno di buona educazione non farne cenno al pronipote, impegnato com’è a far rivivere, nei musei di Francia, i fasti del primo e del secondo impero).

Il conte Massena, pensate, è riuscito a farsi finanziare con 700 mila euro donati dal ministero degli esteri il restauro del mobilio di Sant’Elena (una settantina di pezzi tra cui il famoso lettino da campo sistemato nello studiolo vista oceano e la vasca di ferro in cui Napoleone faceva un bagno caldo tutti i giorni), che proprio in questi giorni (e fino al 24 luglio) è esposto al museo della Grande armée a Les Invalides in una mostra dal titolo «La conquête de la memoire. Napoléon à Sainte-Hélène».

Ma il vero capolavoro del conte Massena è stata la colletta internazionale lanciata per finanziare il restauro della villa di Sant’Elena, dal tetto alle scuderie al giardino. Sapete quanto ha raccolto? Più di un milione e mezzo di euro da 1.700 donatori da tutto il mondo. Ora l’apertura dell’aeroporto facilita le trattative con il governatorato e l’arrivo delle maestranze esperte nel restauro. «C’est ne pas un joli séjour», non mi sembra un posto accogliente, sussurrò Napoleone quando il veliero Northumberland gettò l’ancora nell’unica rada dell’isola. Sarà, invece, un joli séjour per tutti i fans dell’imperatore che cominceranno ad arrivare quest’estate con il volo diretto Johannesburg-Jamestown.