TURISMO: UN CASINO’ A LAMPEDUSA COME “RISARCIMENTO”

Pubblicato il 14 Luglio 2010 - 03:00 OLTRE 6 MESI FA

L’apertura di un casino’ a Lampedusa come ”risarcimento” per i danni all’immagine subiti negli anni passati a causa dei continui sbarchi nell’isola, ma anche una mano tesa alle poche decine di migranti che ormai raggiungono le Pelagie. A chiederlo e’ l’assessore al Turismo del Comune di Lampedusa, l’economista Pietro Busetta. ”Lampedusa – spiega – vuole essere conosciuta per essere luogo di amore, anche nei confronti degli extracomunitari, con le spiagge piu’ belle d’Italia. Oggi il Paese e l’Europa devono risarcirla del danno subito negli anni per l’immagine negativa con il permesso di avere un casino’ internazionale”.

”Cosi’ come a Campione, a Venezia e a Saint Vincent, che sono ai confini nel nord, anche Lampedusa ai confini del sud, – prosegue Busetta – puo’ essere sede di una simile struttura in attesa di quella liberalizzazione che faccia del gioco un’attivita’ come le altre”. ”Il ministro Frattini – osserva l’assessore – e’ contrario all’immigrazione che arriva a Lampedusa e si ferma ma noi siamo contrari anche a quella che arriva a Lampedusa e poi riparte. L’arcipelago delle Pelagie ha gia’ dato, diventando per anni centro di raccolta per i recuperi che avvenivano anche altrove, addirittura nell’intero Mediterraneo, persino a oltre 150 chilometri di distanza”. ”Ora – conclude Busetta- Lampedusa vuole accogliere solo coloro che arrivano con i mezzi fino ai suoi territori, ormai poche decine in un anno. Il costo del recupero, assolutamente doveroso, se lo carichi la ricca Europa e non venga piu’ trasferito ad una isoletta del Mediterraneo”.