In Umbria turismo vuol dire cultura ed anche sport e natura

RHO-PERO (MILANO) – Non solo citta’ d’arte e storia come Orvieto, Gubbio, Assisi ma anche scenari naturali per gli sport e le attivita’ all’aria aperta, ad esempio il rafting e la speleologia, oltre alla riscoperta dei piccoli borghi e di molti itinerari religiosi. E’ questa la strategia che la Regione Umbria sta portando avanti per la propria promozione turistica, in questi giorni al centro dei lavori del salone Bit, che ha aperto oggi a Fieramilano.

”Dopo la crisi – spiega l’assessore regionale al Turismo, Fabrizio Bracco – con un biennio 2007-08 particolarmente negativo, nel 2010 c’e’ stata una timida inversione di tendenza: abbiamo di nuovo superato la quota dei due milioni di arrivi, con un incremento del 4% circa, mentre le presenze sono salite di oltre l’1%”. ”L’obiettivo – prosegue Bracco – e’ continuare su questa strada: la regione ha molti elementi che oggi, come si dice, fanno tendenza: la natura, la cultura, il turismo spirituale, con i tanti monasteri benedettini da riscoprire e valorizzare”. E poi, appunto, percorsi di cicloturismo da affiancare alla tradizionale proposta degli itinerari artistici, il turismo enogastronomico e quello piu’ in generale legato alla qualita’ della vita e ai centri benessere, ”un settore anche questo – conclude Bracco – che stiamo sviluppando molto”.

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