Vegetarian Festival a Bangkok: dove andare, cosa fare

di Margherita Ragg di thecrowdedplanet.com
Pubblicato il 1 Dicembre 2015 - 11:38 OLTRE 6 MESI FA

Di Margherita Ragg di thecrowdedplanet.com

Ogni volta che andiamo a Bangkok scegliamo sempre la stessa guesthouse, in un vecchio edificio in riva al fiume, persa nei meandri della vecchia Chinatown. Accanto alla guesthouse c’è un piazzale con un tempio buddista, pieno di candele e di incensi.

È sempre una zona abbastanza movimentata, ma durante la nostra ultima visita nella capitale Thailandese il piazzale del tempio e le viette attorno erano talmente piene che si riusciva a malapena a passare. Le stradine di Chinatown erano diventate un caleidoscopio di colori, odori e sapori. Donne anziane vestite di bianco, monaci con i loro abiti color zafferano… E poi il suono metallico di un gong, un’antica canzone cinese… E profumi di cibo, arachidi caramellate con lo zucchero, noodles fritti con aglio e peperoncino, triangolini di pasta fritta.

Non avevo mai visto Talad Noi, il ‘mio’ quartiere di Bangkok così in fermento. Arrivata alla guesthouse ho chiesto alla reception – era il Vegetarian Festival o Tesagan Gin Je, un festival cinese per celebrare i nove dei imperatori della mitologia cinese. La comunità cinese in Thailandia (soprattutto a Bangkok e Phuket) è molto numerosa, e questo spiega perché il festival è così sentito. Per nove giorni, di solito a metà ottobre, i partecipanti al festival mantengono una dieta strettamente vegetariana, e ristoranti e banchetti di street food mettono in mostra bandierine gialle e rosse per segnalare l’offerta di cibo vegetariano.

Le stradine di Talad Noi offrivano una varietà di street food niente male – frittelle ai semi di sesamo, simil-samosa ripieni di funghi piccanti, gelato al cocco servito in una noce di cocco e ricoperto di arachidi – e questo è quanto abbiamo mangiato solo il primo giorno! Anche i carnivori più convinti (come mio marito) ammetterebbero che il cibo del Vegetarian Festival era da leccarsi i baffi.

Ma il cuore delle celebrazioni del Vegetarian Festival non era Talad Noi. Era a Yaowarat Road, a una decina di minuti di distanza. La’arteria principale della Chinatown di Bangkok era piena di banchetti che vendevano street food, frutta e verdura, dolci vari e succhi di frutta appena fatti.

Abbiamo mangiato a Yaowarat Road tre o quattro volte durante la nostra permanenza a Bangkok, scegliendo sempre specialità diverse – e senza spendere mai più di 100 baht (meno di 3 euro) in due. Un giorno abbiamo optato per dei ravioli fritti con ripieno di verza pepato, un altro abbiamo scelto noodles fatti a mano con una salsa alla soia dolce e pak choi croccanti.

Il Vegetarian Festival è una celebrazione della cultura cinese a 360 gradi. Durante i nove giorni del festival abbiamo assistito a spettacoli di opera cinese, concerti di tamburi tradizionali e sfilate di lion e dragon dance. Abbiamo visitato templi – alcuni pieni di fedeli in abito bianco, altri con solo una mezza dozzina di monaci intenti a meditare. La maggior parte della nostra permanenza a Bangkok l’abbiamo passata a Chinatown, tra un succo al cocco fresco e un piatto di noodles mangiati all’angolo della strada, o seduti su sedie di plastica misura bimbo.

L’energia del Vegetarian festival ci ha conquistato al nostro arrivo in città, e questa volta andarcene è stato più difficile del solito.