Viaggiare al femminile: cosa dicono le donne

di Silvia, Travel Blogger di thegirlwiththesuitcase.com
Pubblicato il 9 Novembre 2015 - 11:06 OLTRE 6 MESI FA

di Silvia, Travel Blogger di thegirlwiththesuitcase.com

ROMA – Viaggio. Nome comune di cosa, maschile singolare. Ne sei sicura? Mah, io no. Il viaggio sa essere anche molto, molto singolare anche se femminile. Conosco donne che viaggiano da anni da sole, in coppia, con altre donne o in famiglia, e donano a questa parola un significato diverso, una nuova entità.
Viaggiare al femminile, per voi, che cos’è? L’ho chiesto ad alcune colleghe e amiche travel blogger: mamme, mogli, fidanzate, semplicemente donne. Ecco che cosa mi hanno risposto.

“Viaggiare al femminile è mettermi alla prova, aprire la mente e tornare più ricca come mamma e come donna”. (Elisa di Miprendoemiportovia).
“Il viaggio al femminile è conciliare le mie esigenze senza pensare a quelle di un uomo, poter scegliere sempre come, quando e cosa mangiare e poter inserire all’interno della giornata un po’ di sport e magari un massaggio”. (Francesca di Viaggiare da soli).
“Viaggiare per una donna è sentire, ascoltare le persone, è la sensibilità che spesso quando si viaggia con un uomo non si ha. Viaggiare al femminile vuol dire essere più attenti alle necessità degli altri, accoglierli e farsi accogliere come a casa”. (Federica di Viaggi Low Cost)
“Per me viaggiare è perdersi nei dettagli, quelli piccoli che però non passano inosservati, quelli che spesso solo le donne hanno la sensibilità di cogliere: il colore di un vestito tipico, il profumo di un paese o il sorriso di un locale. È questo il viaggio per me, e ogni piccolissimo dettaglio lo rende ogni volta indimenticabile”. (Marta di The LondonHer)
“Viaggiare per me è libertà e ispirazione. Il mondo è la più grande scuola che possa esserci. Più viaggi, più impari. Viaggiare significa esplorare, meravigliarsi, seguire la propria curiosità, preparasi a smantellare pezzo per pezzo tutte le credenze e gli stereotipi su cui un attimo prima avevi basato la tua vita. Significa creare connessioni con spazi, persone ed esperienze. Significa affrontare le proprie paure e, ad ogni passo, capire qualcosa in più su se stessi”. (Valentina di The Family Company)
“Viaggiare al femminile per me è rispetto per usi, costumi e tradizioni lontane. Anche se lontane anni luce dal nostro modo di vedere le cose. Condivisione perché in viaggio, da sole, siamo davvero capaci di sostenerci, aiutarci e creare quella meravigliosa solidarietà femminile che ci rende donne migliori”. (Alessandra di I viaggi dei rospi)

E poi vi dico anche la mia: questo è il mio primo pezzo su queste pagine ed io sono Silvia di The Girl with the Suitcase, blog di viaggi al femminile.

Il viaggio per me è vita, speranza, gioia di vivere. E sono tutti nomi femminili. Per me il viaggio al femminile è un viaggio fatto di dettagli, di piccole cose e sensazioni che ritornano anche a casa, dopo tanto tempo. Cammini per strada e all’improvviso, bam! Senti un profumo, non sai neanche tu di cosa, e ti torna subito in mente un vicolo dall’aria pregna di incenso: eccoti lì, in un attimo sei in Turchia ed è il 2001. Che ricordi. Oppure, pensa te, ti basta sentire l’attacco di una canzone che passa alla radio mentre corri verso il binario 4 di Milano Centrale che un flash ti scorre davanti agli occhi: hai 20 anni, sei sola con la tua valigia, di ritorno dall’università a Bologna come ogni settimana, su e giù da un treno ricco ogni volta di mille storie diverse.

Viaggiare per me è questo: avere ricordi che solo la mente sa regalarti, che non potrà mai darti nessuno scatto, nessuna fotografia stampata o appesa a un muro. Sono i piccoli dettagli che ti restano dentro, non sai come e non sai perché. Sono profumi che non pensavi di risentire mai più, sono sguardi ormai lontani; sono tramonti e albe che sai già non rivedrai più allo stesso modo.

Viaggiare al femminile è cogliere sfumature laddove altri non ne vedono, notare particolari che rivivranno nella tua testa dopo anni, magari in quel momento preciso in cui ti senti senza mèta.

È metterci il cuore durante i preparativi, è pensare a ogni minimo dettaglio affinché tutto sia perfetto.

Ma è anche perdersi per strada e lasciare che sia il caso a guidarti, o l’istinto. I posti più belli io li ho scovati muovendomi a caso, senza mèta, quando ero sola in una città. Mi viene in mente il ghetto ebraico di Roma e lo stupore sul mio volto mentre scoprivo qualcosa di nuovo in una città che ogni volta mi ruba il cuore.

È un’associazione di suoni e luoghi: è incredibile, ma ogni canzone che ascolto in viaggio, sarà sempre legata a quel viaggio anche dopo anni e anni.

È piangere di fronte ai colori del cielo in inverno, sì: viaggiare al femminile è avere i brividi per ogni seppur piccolo evento. Un po’ come in gravidanza, con gli ormoni a mille per ogni piccola cosa!

È lasciarsi andare, è superare i propri limiti, è sfidarsi e tornare più forti di prima.

Le migliori fotografie di viaggio noi donne le scattiamo con gli occhi: inquadriamo con lo sguardo e ci teniamo dentro per anni quei momenti, che sappiamo bene non saranno mai uguali, si plasmeranno e cresceranno insieme a noi, perché il viaggio è anche crescita personale.
Noi donne viaggiamo per particolari. Negli anni ci ricorderemo alcuni fatti per altri a tratti banalissimi. Sì, spesso gli uomini che viaggiano con noi, che sono la nostra forza e la nostra mano, ci ricordano di scendere dalle nuvole: grazie a loro risolviamo problemi che sembravano insormontabili. Ma poi torniamo sempre lì, in quel tepore magico di chi sogna e viaggia al tempo stesso. In compagnia o da sole.
Un viaggio fatto di anima, cuore e mente. Un viaggio composto da tanti piccoli tasselli, i particolari.
Questo è il viaggio al femminile, secondo me.