Alessandro Di Battista lascia M5s dopo i risultati di Rousseau sul sostegno al governo Draghi VIDEO
Pubblicato il 12 Febbraio 2021 - 08:12 OLTRE 6 MESI FA

Alessandro Di Battista lascia M5s dopo i risultati di Rousseau sul sostegno al governo Draghi (Foto da video)
Alessandro Di Battista lascia M5s. Fatale è stato il voto sulla piattaforma Rousseau. Voto con il quale gli iscritti hanno dato il via libera al sostegno del governo Draghi. Una macchia insopportabile per Dibba, rappresentante dell’anima movimentista M5s. Il popolo dei Vaffa che non ha voluto farsi partito.
Di Battista fin dall’inizio aveva manifestato la propria ostilità a Draghi. Lo aveva subito apostrofato “apostolo delle elite”. Così come quando Grillo lo chiamava Mago Silvan o Draghi Poppins. Invece l’anima di governo del Movimento, quella dei Di Maio e dei Fico, ha avuto la meglio. Con la benedizione di Beppe Grillo, che ha incontrato il futuro premier in prima persona.
Di Battista lascia M5s: il video messaggio di addio
Di Battista ha affidato a un video il suo addio a M5s: “Non ce la faccio ad accettare un M5s che governa con questi partiti, accetto la votazione ma non posso digerirla, da tempo non sono d’accordo con le decisioni del movimento e ora non posso che farmi da parte”, dice mentre annuncia la “separazione”.
Alessandro Di Battista aveva già messo nero su bianco la sua contrarietà all’appoggio a Draghi (in un governo con Berlusconi, va ricordato). Con un editoriale pesantissimo, con cui ha ripercorso le sentenze sui rapporti fra politica e mafia. Il titolo non lasciava dubbi: “Da Dell’Utri a Bontate: il curriculum di Berlusconi ci impone di dire No al nuovo governo”.
Il voto di Rousseau sul governo Draghi
La partecipazione alla consultazione on line è stata alta. 74.537 votanti, pochi meno di quelli che nel 2019 si sono espressi sul Conte Due e il doppio di quelli del Conte Uno, nel 2018. L’esito rispecchia i “desiderata” dei vertici del Movimento, che per tutta la giornata hanno fatto in modo di rendere pubblico il loro voto favorevole a Draghi. Quel restante 40,3%, cioè i voti contrari, ha in Di Battista il portavoce più in vista.
M5s: quelli che stanno con Di Battista
Dei circa 280 parlamentari M5s, sulla carta sono una cinquantina quelli sensibili alle sue posizioni. I più smaccatamente anti-governissimo lo hanno ribadito in giornata. Spingendosi, al massimo, ad accettare un’astensione in Aula. “Siete voi iscritti al M5s – ha detto la senatrice Barbara Lezzi – che potete decidere se accomodarvi accanto a Berlusconi, Salvini, Renzi, Calenda e gli altri oppure pretendere che tutto passi dal M5S”.
E l’ex ministro Danilo Toninelli: “Ho votato No. Per evitare di sedersi al tavolo con certi personaggi che sono tra i motivi per cui è nato il Movimento 5 Stelle”. L’esito della consultazione su Rousseau, però, è vincolante per ogni eletto, pena l’uscita dal Movimento.
M5s: quelli che hanno votato sì a Draghi
“La responsabilità è il prezzo della grandezza – ha detto Di Maio – Oggi i nostri iscritti hanno dimostrato ancora una volta grande maturità, lealtà verso le istituzioni e senso di appartenenza al Paese”. Gli ha fatto eco il presidente della Camera Roberto Fico: “Il Movimento 5 stelle ha deciso di sostenere la nascita di un governo guidato da Mario Draghi. Questa scelta è un’assunzione di responsabilità e segna l’apertura di una nuova fase in questa legislatura”.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev