Bambina positiva di 5 anni in terapia intensiva a Padova. Zaia: “Ha un’altra patologia, non è là per Covid”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Agosto 2020 - 16:09 OLTRE 6 MESI FA
Il governatore del Veneto, Luca Zaia

Bambina positiva di 5 anni in terapia intensiva a Padova. Zaia: “Ha un’altra patologia, non è Covid”

Una bambina di 5 anni, a Padova è ricoverata in terapia intensiva. La piccola è positiva ma non è ricoverata per il Covid: la conferma arriva dal governatore Zaia.

Bambina di 5 anni in terapia intensiva a Padova. La piccola è positiva al coronavirus ma, come spiega il governatore del Veneto Luca Zaia, “non è li a causa del Covid-19 ma a seguito di un’altra patologia”.

A dirlo è il governatore del Veneto Luca Zaia parlando nel corso di un punto stampa.

“Dietro c’è tutt’altra patologia e abbiamo coinvolto lo Spallanzani per la diagnosi differenziata” ha spiegato Zaia. In Italia ci sono altri tre casi ad oggi di questa patologia”. 

Padova, bambina di 5 anni in rianimazione

“Io dico che abbiamo una bimba di 5 anni ricoverata in rianimazione a Padova positiva al coronavirus Sars Cov 2. Il resto è da accertare” spiegava un paio di giorni fa all’Adnkronos Salute il direttore generale dell’azienda ospedaliera di Padova Luciano Flor.

La piccola “non aveva patologie pregresse. È arrivata in pronto soccorso e stava male. Le abbiamo fatto il tampone, come facciamo a tutti, per ricoverarla ed è stata trovata positiva”

Flor aveva proseguito: “Ma il problema ora è capire se il coronavirus è la causa della grave sindrome che l’ha colpita o se la bambina ha questa sindrome e il coronavirus”.

La paziente ha “una sindrome emolitico-uremica, ne vediamo pochi casi l’anno. Un quadro grave, ma i bimbi di solito rispondono”.

“Vanno escluse tutta una serie di altre cause. Se fosse accertato che è il coronavirus sarebbe la prima volta. Siamo cauti, perché un nesso non è ancora stato stabilito”.

Dopo aver fatto la diagnosi differenziale, l’ipotesi che la bambina sia finita in terapia intensiva per il Covid è stata esclusa.

Zaia: “Chiediamo uno sforzo ai medici di base per test ai docenti”

Durante la stessa conferenza, Zaia ha fatto un appello ai medici di base (il video del suo appello in fondo all’articolo). 

Il Governo ha fatto un accordo con le rappresentanze die medici di base per i tamponi al personale della scuola prima della ripresa delle lezioni.

Queste le parole di Zaia: “Chiediamo un ulteriore sforzo ai medici di base, che sono fondamentali, perchè ci aiutino a creare quel network sul territorio per testare tutti i docenti e gli operatori prima dell’avvio delle scuole in Veneto. Sono i pazienti, si tratta di circa 95.000 persone: diviso per il numero dei medici, significa non più di 20 test rapidi ciascuno”.

“Il Governo ci ha detto di avere fatto un accordo con tutti i medici di base, abbiamo qualcuno però – ha aggiunto Zaia – che non si rende disponibile”.

“Io faccio appello ai nostri medici perchè ci aiutino a realizzare questo network per la scuola nel territorio”.

Per gli insegnanti che provengono da fuori Veneto, e non hanno quindi a disposizione il proprio medico di base, la Regione, con le Ulss, ha detto Zaia, dà piena disponibilità a far loro i tamponi (fonte: Ansa, Agi, Agenzia Vista /Alexander Jakhnagiev).