Barriera corallina “dimezzata”: il clima e una stella marina le cause

Pubblicato il 3 Ottobre 2012 - 14:12| Aggiornato il 4 Ottobre 2012 OLTRE 6 MESI FA

SIDNEY – La grande barriera corallina australiana ha dimezzato la sua superficie negli ultimi 27 anni a causa della diffusione di una stella marina che distrugge i coralli, e a causa del riscaldamento globale. E pensare che il peggio potrebbe non essere ancora arrivato. Ci potrebbe essere un ulteriore dimezzamento da qui al 2022, secondo quanto riportato dagli scienziati dell’Australian Institute of Marine Science e dell’Università di Wollongong.

“La perdita di metà della copertura corallina è fonte di grande preoccupazione perché è significa la perdita del proprio habitat per decine di migliaia di specie marine”, spiegano gli scienziati che hanno realizzato lo studio.

Anche gli intensi cicloni tropicali, 34 in totale dal 1985, sono responsabili della “morte” del 48% della superficie. Per il resto, è colpa di una stella marina aggressiva che divora i coralli. Ovviamente anche il riscaldamento degli oceani ha avuto un “impatto negativo significativo”.

L’habitat potrebbe riformarsi, ma difficilmente ne avrà il tempo. “I coralli hanno bisogno di dieci o vent’anni. Troppo, anche perchè gli intervalli tra una tempesta e l’altra è troppo breve per permettere una ricostruzione completa”. Proclamata patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1981, la grande barriera corallina si estende su circa 345.000 km quadrati, lungo la costa orientale dell’Australia. Ospita 400 specie di coralli, 1.500 specie di pesci, 4 mila di molluschi e molte specie in via di estinzione, come il dugongo e la grande tartaruga verde.