Bergamo. Domiciliari dopo stupro, assedio ultras dell’Atalanta: “Datelo a noi”

Pubblicato il 13 Gennaio 2013 - 16:14 OLTRE 6 MESI FA
Lo striscione “datelo a noi”

BERGAMO – La sera di venerdì 11 gennaio si sono udite grida e visti fumogeni e lanci di bottiglie da parte di un gruppo di 200 persone infuriate che hanno assediato la casa dell’arrestato. Sabato sera si è svolto un silenzioso corteo di 300 persone, tutte con in mano una fiaccola, per le vie del quartiere. Così Bergamo ha reagito, nelle ultime 24 ore, alla decisione di concedere gli arresti domiciliari al presunto autore di una violenza sessuale, una settimana fa, ai danni di una ventiquattrenne.

Per lo stupro della ragazza, che vive in provincia, la polizia ha tratto in arresto Vilson Ramaj, kosovaro di 32 anni, regolare in Italia e residente in Borgo Santa Caterina, il quartiere teatro dello stupro. Nella tarda serata di venerdì, poche ore dopo l’arresto, si era diffusa la notizia che all’immigrato, dipendente di un’impresa di facchinaggio, sposato con due figli piccoli, la Procura aveva concesso gli arresti domiciliari. Così circa 200 persone, tra i quali degli ultrà dell’Atalanta, la squadra per la quale simpatizza anche la vittima dello stupro, hanno raggiunto l’abitazione dell’arrestato e lanciato fumogeni e bottiglie, oltre a uno sgabello, scagliato contro il portone del palazzo (vedi video in fondo all’articolo).

Il suo arresto è arrivato una settimana dopo lo stupro: gli uomini della Squadra Mobile della Questura lo hanno bloccato nello stesso parcheggio dove si era consumata la violenza e dove Ramaj aveva posteggiato la sua Fiat Seicento bianca. In serata polizia e carabinieri hanno dovuto chiudere la strada dove vive: le forze dell’ordine sono intervenute non appena il nutrito gruppo di manifestanti è’ confluito in strada. Il motivo della protesta è da ricondurre alla concessione degli arresti domiciliari, chiesti dal pm Gianluigi Dettori e concessi dal gip Patrizia Ingrascì all’arrestato. La Procura ha spiegato di aver ”soltanto applicato le norme del Codice di procedura penale”.

Si è svolta invece in silenzio e senza gesti eclatanti la fiaccolata che il Comune di Bergamo ha organizzato oggi per protestare contro la violenza alle donne: in strada 300 persone che, partite dal municipio, hanno raggiunto Borgo Santa Caterina. In prima fila il sindaco Franco Tentorio con la moglie e lo striscione dell’associazione ‘Aiuto donna: uscire dalla violenza’.

Il corteo di fiaccole ha raggiunto la zona teatro dello stupro, dove la ferita della violenza è stata solo parzialmente sanata dall’arresto del presunto colpevole. Terminata la fiaccolata di protesta contro la violenza alle donne, la sera di sabato 12 stasera alcuni ultrà dell’Atalanta hanno di nuovo inveito contro Vilson Ramaj, il kosovaro di 32 anni ai domiciliari perché accusato di essere l’autore della violenza. Davanti a casa sua è comparso lo striscione “Datelo a noi” e sono volati insulti ai giudici.