Blockupy, in piazza contro la Troika in 80 città europee. Scontri a Francoforte

Pubblicato il 1 Giugno 2013 - 21:53| Aggiornato il 3 Giugno 2013 OLTRE 6 MESI FA

FRANCOFORTE –  Al grido ”I popoli uniti contro la Troika’‘ gli indignados sono scesi per le strade di 80 città europee contro quello che definiscono ”il colpo di stato” di Commissione Europea, Bce e Fondo monetario internazionale (le componenti dell’odiata triade) nei confronti delle nazioni che da anni attraversano una crisi profonda. A Francoforte sono oltre settemila le persone scese in piazza per la marcia di Blockupy. Ma la manifestazione, inizialmente pacifica, è poi degenerata in scontri fra la polizia e una minoranza di dimostranti, contro i quali gli agenti hanno usato manganelli e gas al peperoncino.

Dopo un braccio di ferro durato oltre cinque ore, gli agenti portano via tutti. Tra spintoni e cariche. Compresi i sette deputati della Die Linke scesi in piazza insieme al capogruppo Willy Van Doyen.

La protesta si è fatta sentire in tutta Europa. A Madrid, dove si è svolta la manifestazione principale, a Bruxelles, dove è stato inscenato il delitto della Troika, a Lisbona, Atene, Dublino, Londra. In Spagna – con quasi cinque milioni di iscritti alle liste di disoccupazione su 48 milioni di abitanti – nell’occhio del ciclone è finito anche il governo conservatore di Mariano Rajoy, accusato di assecondare ”i ricatti della troika” e di sviluppare una politica che sta impoverendo la popolazione. Circa diecimila persone – controllate a distanza da un ingente spiegamento di polizia – si sono radunate nel tardo pomeriggio nella piazza del Nettuno, tra il museo del Prado e la sede del Congresso, per poi sfilare, senza incidenti, davanti alle sedi di quelli che vengono indicati essere i co-responsabili della situazione critica attuale: la Borsa, il Banco di Spagna e la delegazione della Commissione Ue.

Battere la troika, vincere il futuro”, ”il tuo bottino è la mia crisi”, ”EU: no alla Troika, il popolo non è un bottino” sono solo alcuni degli slogan scritti sui cartelli per protestare contro i tagli imposti dal Memorandum d’intesa per il salvataggio bancario spagnolo, tagli che vengono giudicati ”brutali e inumani”. La ”marea cittadina” madrilena – formata da indignados del 15-M, Ecologistas en Accion, Piattaforma contro gli sfratti per insolvenza delle ipoteche (PAH), le Maree bianca (contro i tagli alla sanita’) e verde (alla pubblica istruzione) – contesta alla troika di svolgere ”un ruolo di collusione con i governi europei”, alcuni dei quali sarebbero ”corrotti”. Tra questi i manifestanti includono anche quello monocolore di Rajoy: il Partito popolare è coinvolto in un vasto scandalo per fondi illeciti e documentazioni parallele per nascondere tangenti.

I toni della protesta non sono stati ammorbiditi neppure dalle dichiarazioni rese poche ore prima a Barcellona dal capo del Governo nella 29/a giornata dell’economia: Rajoy ha detto che ”sono chiaramente ottimistiche” le cifre sulla disoccupazione a maggio. ”Non sono molto propenso a parlare di germogli verdi o di uscita dalla crisi appena girato l’angolo, ma vi invito ad osservare quelle cifre”. Per ora ci sono quelle alternative dell’Istituto nazionale di statistica, che parlano di 6 milioni di disoccupati, uno in piu’ dei dati ufficiali, perché – come prevedono le regole Eurostat – includono anche la popolazione attiva e in cerca di lavoro. E proprio tre giorni fa l’Organizzazione per la Cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) ha annunciato che la disoccupazione salirà al 28%, mentre oggi quella giovanile è al 53,2%, contro il 22,8 della media dell’intera Unione europea.

(Foto Ap/LaPresse)