“Bollezzumme”: la movida dei caruggi di Genova raccontata da Michele Capozzi (video)

Pubblicato il 26 Ottobre 2013 - 07:45 OLTRE 6 MESI FA
Bollezzumme

Bollezzumme

GENOVA – Bollezzumme in genovese indica l’agitazione del mare prodotta dal vento, o il rimescolio dell’acqua che si infrange tra gli scogli quando c’è mare mosso. Per l’esploratore urbano e pornologo Michele Capozzi, il bollezumme è anche la movida notturna genovese che riempie la città vecchia le sere dei weekend.

La movida notturna ha spinto il regista che si divide tra Genova e New York a riflettere su come la vita del centro storico genovese sia cambiata dagli anni Sessanta ad oggi, tanto da decidere di raccontare l’evoluzione (o involuzione?) in un film dal titolo, appunto, Bollezzumme:

“Quando ero giovane io, neglianni Sessanta, la movida non c’era. Non si usciva spesso come si fa adesso, e la concezione stessa del centro storico e della vita notturna era diversa”

Al quotidiano online “Genova Mentelocale“, in un’intervista realizzata lo scorso luglio, Michele Capozzi racconta:

“Ricordo quando via Gramsci era un susseguirsi di locali e bordelli, che facevano da sfondo al porto di Genova, all’epoca vivo e in simbiosi con la città. Ricordo i marinai, provenienti da ogni parte del mondo, che si fermavano nella nostra città per un mese o due e che per divertirsi affollavano balere e bordelli per andare e bere e  anche a scopare, con una delle tante puttane che affollavano quella zona di Genova oggi deserta. Il porto era un luogo ricco di storie di genti diverse, che portavano qualcosa alla città e ai quali la città dava qualcosa. Adesso che il porto di Genova è diventato prevalentemente turistico la situazione è diversa. Non penso che sia peggiorata, ma ha perso di colore. È venuto a mancare quel legame che c’era tra il porto e la città”.

Il mondo dei carruggi fatto di locali notturni, prostitute, transessuali, negozianti, e personaggi “da vicolo” viene raccontato attraverso i ricordi e le sensazioni del regista.

Il progetto ora sbarca a New York. Per maggiori informazioni si può andare direttamente sul sito di Bollezzumme. A seguire il trailer del film: