Cina, pena di morte in diretta tv. Gli ultimi istanti dei condannati

Pubblicato il 1 Marzo 2013 - 18:21| Aggiornato il 20 Agosto 2022 OLTRE 6 MESI FA

PECHINO – Esecuzioni esemplari: le autorità cinesi hanno deciso che doveva essere così per Naw Kham, detto anche “Il Padrino del Mekong”, e i suoi complici, tre complici, un thailandese, un laotiano e un apolide. Per questo le loro condanne a morte sono state eseguite in diretta tv, o quasi. La videocamera della televisione di Stato si è fermata appena prima l’iniezione letale.

Naw Kham, birmano di 44 anni, era stato a capo di una banda di un centinaio di trafficanti di droga e rapitori. Nel 2011 insieme ai suoi complici abbordò due barche cinesi e uccise 13 marinai, non prima di averli imbavagliati e ammanettati.

Dopo quest’episodio le autorità cinesi decisero che non si poteva andare avanti così, che Naw Kham doveva essere catturato. Dopo un anno di ricerche ce l’hanno fatta.

“Questa morte serva da esempio ad altri criminali. La giustizia cinese è in grado di raggiungerli dovunque per proteggere i propri cittadini”. Così è stato giustiziato New Kham.