ROMA – Uomini in fila in divisa da carcerati scendono da un treno con una benda sugli occhi e le mani legate dietro la schiena. Lo mostra un video ripreso da un drone nella regione cinese dello Xinjiang, apparso online la scorsa settimana e diffuso dalla Cnn, che cita fonti di intelligence statunitensi che ne garantiscono l’autenticità esprimendo preoccupazione per la repressione in atto sugli uiguri musulmani in quei territori. Il video – che è stato pubblicato online in modo anonimo la scorsa settimana – mostra centinaia di uomini vestiti con giubbotti viola e arancioni con le parole ‘Kashgar Detention Center’ stampate sopra, prima scendere da un treno, poi seduti per terra in quello che sembra un grande cortile fuori dalla stazione. Le loro teste sono rasate e le mani legate dietro la schiena. Tutti indossano una benda nera sugli occhi e sono sorvegliati da dozzine di agenti di polizia in uniforme Swat.
La Cnn afferma di non poter verificare in modo indipendente l’autenticità del video, che il ministero degli Esteri cinese, interpellato, non ha inteso commentare. In una dichiarazione alla Cnn del 4 ottobre, le autorità dello Xinjiang hanno affermato che “reprimere i crimini secondo la legge è una pratica comune a tutti i Paesi” e che “la repressione dei crimini nello Xinjiang non è mai stata collegata a etnie o religioni”. “Il trasporto di detenuti da parte delle autorità giudiziarie – infine – rientra tra le normali attività giudiziarie”. I prigionieri in Cina vengono regolarmente trasportati con gli occhi bendati. Non è chiaro se gli uomini siano detenuti per reati o per altri motivi. L’account YouTube che ha caricato il video lo ha descritto come una dimostrazione della “repressione a lungo termine dei diritti umani e delle libertà fondamentali da parte del governo cinese nella regione autonoma uigura dello Xinjiang”.
Un funzionario dell’intelligence occidentale ha detto alla Cnn di credere che il video sia autentico. “La Cina deve essere chiamata a rispondere di questo comportamento”, ha detto il funzionario, con cui “sembra tentare di spazzare via l’intera identità uigura”.
Fonte: Ansa