Coronavirus, Bruno Vespa contro Medici senza Frontiere: “Dove sono? Nascosti nelle corsie?”. E loro: “Aiutiamo nel lodigiano”

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Marzo 2020 - 09:36 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus, Bruno Vespa contro Medici senza Frontiere: "Dove sono? Nascosti nelle corsie?". E loro: "Aiutiamo nel lodigiano"

Coronavirus, Bruno Vespa contro Medici senza Frontiere

ROMA – Bruno Vespa attacca Medici senza frontiere su Facebook, parlando di una loro assenza proprio durante l’emergenza coronavirus. Ma dall’organizzazione replicano e smontano le accuse. “Ricordate Medici senza frontiere? Quando dovevano soccorrere i migranti (e facevano bene), lo facevano con le loro navi e la scritta “Medici senza frontiere” era molto ben visibile sulle loro tute, adesso sono scomparsi – dice il conduttore Rai in un video postato su Facebook – . Forse sono nascosti nelle corsie di Bergamo, di Brescia, di Cremona e forse non vogliono far sapere che sono lì e stanno lavorando alacramente. Ma se per caso non ci fossero, se per caso davvero se ne fossero dimenticati, forse è il caso di ricordarglielo. C’è bisogno di loro stavolta, anche se non c’è politica, anche se non c’è propaganda, anche se non ci sono le televisioni internazionali a propagandarne il lavoro. Che corrano, che corrano e tornino davvero a bordo. A bordo dell’emergenza”. 

Immediata la replica dell’organizzazione, sempre via Facebook, proprio a commento del video di Vespa: “Gentile Bruno Vespa, siamo in azione da più di una settimana sul territorio italiano per supportare la risposta del governo, in particolare nel lodigiano. Oltre l’Italia i nostri team stanno intervenendo anche in Francia, Spagna, Belgio, Grecia Cina e Hong Kong e siamo in contatto con le autorità sanitarie in altri Paesi. Tutti gli aggiornamenti sono disponibili sul nostro sito www.msf.it/covid19 e sui nostri canali social media”.

Da una settimana, infatti, l’organizzazione non governativa sta offrendo supporto all’ospedale di Codogno (Lodi), focolaio italiano del Covid-19, dove è stato effettuato il primo tampone positivo nel nostro Paese e dove la metà dei 100 posti letto è ancora occupata da pazienti colpiti dal coronavirus.

Il team di Msf, composto da medici, infermieri ed esperti di igiene, lavora con le équipe dell’ospedale per condividere la propria esperienza nella gestione di un’epidemia. (Fonti: Facebook, Youtube)