Coronavirus, l’audio del medico del Niguarda: “Tanti 20enni con polmoniti orribili, non avete idea. State a casa” VIDEO

di redazione Blitz
Pubblicato il 10 Marzo 2020 - 11:45 OLTRE 6 MESI FA
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Coronavirus, l’audio del medico del Niguarda: “Tanti 20enni con polmoniti orribili, non avete idea. State a casa”. Nella foto Ansa, l’ospedale Niguarda visto dall’alto

ROMA – Per via del coronavirus, “la situazione [negli ospedali] è drammatica, la gente lo deve capire”. Anche e soprattutto i giovani. A raccontare cosa sta accadendo in Lombardia a causa dell’emergenza da covid-19 è un medico anestesita del Niguarda, uno dei più importanti ospedali di Milano.

Si tratta di un audio scioccante attribuito a questo medico il cui nome non è stato reso noto. L’audio è stato divulgato da dagospia.com ed è visibile in fondo all’articolo. 

“Ragazzi la situazione è questa: hanno chiuso interi reparti; hanno ridotto i posti letto dei reparti tradizionali; hanno bloccato gli ambulatori per far venire i medici ambulatoriali a fare i medici per i reparti Covid-19″ racconta.

I malati “arrivano ogni giorno in maniera esponenziale, hanno triplicato praticamente i posti di rianimazione, volevano chiuderci l’Utic (Unità di terapia intensiva coronarica, ndr). Non so quante Utic sono state chiuse, per cui anche la rete Stemia (di emergenza cardiologica, ndr) è stata chiusa e stanno decentrando tutto”.

L’anestesista racconta che a causa dei casi di coronavirus, l’ospedale “sta scoppiando”. Gli intubati da Covid-19 sono trenta. Ma non basta: “Tutte le rianimazioni sono quasi piene, si sta pensando a un numero di triage (la selezione tra pazienti di quelli più bisognosi di cure, ndr) dei rianimatori per distribuire i pazienti nei letti di rianimazione e decidere chi intubare e chi lasciar morire”.

Il Covid-19 sarebbe inoltre difficile da identificare. Il medico racconta infatti che “non te ne accorgi, non li becchi. In Utic abbiamo avuto uno shocK cardiogeno per 5 giorni, lastra da Epa e l’infettivologo non aveva detto un ca**o. Il radiologo è congestionato dal piccolo circolo. Ieri ho telefonato al radiologo e gli ho detto, ‘senti questa qua secondo me è una polmonite’ e aveva la polmonite. Ora gli hanno fatto il tampone, ma sicuramente è un paziente Covid, ci metto la mano sul fuoco”.

Coronavirus, molti giovani ricoverati in terapia intensiva.

Il medico rivela ancora che nell’ospedale c’è un’alta presenza di giovani colpiti in modo grave: “Soprattutto voi non avete idea di quanti giovani, anche ventenni, richiedono la C-pap (la ventilazione meccanica, ndr); hanno delle polmoniti orribili e non hanno comorbidità (ossia non hanno altre patologie pregresse ndr). Quanti nati negli anni ’70 hanno polmoniti. Una marea. È inimmaginabile”. 

Come se non bastasse, l’anestesista del Niguarda parla della situazione disastrosa per gli operatori sanitari: “I medici ormai non vengono neanche più messi in quarantena o screenati con il tampone. Ti dicono: ‘se tu hai avuto un contatto e non hai sintomi vieni a lavorare. Se hai dei sintomi decidi tu se venire a lavorare o rimanere a casa’. È tragico. Adesso stanno assumendo tutti gli specializzandi del Policlinico; e al Policlinico c’è un solo padiglione su tre o quattro che non è destinato ai Covid. Si aspettano 50 polmoniti al giorno. È drammatica la cosa e non la si dice in giro, bisogna assolutamente che la gente lo capisca”.

Niguarda, la replica dell’ospedale.

L’ospedale Niguarda è stato interpellato dal giornale online Open ed ha lanciato un appello al fine di “non far trapelare informazioni errate attraverso WhatsApp o altre fonti non ufficiali”. A proposito della riduzione dei posti letto, l’ospedale avrebbe seguito l’indicazione della Regione Lombardia, conferma l’Ufficio stampa dell’ospedale. Che poi spiega ancora: “Da due settimane sono stati ridotti gli interventi chirurgici. Sono indicazioni riportate in tutti i siti della Regione, da almeno due settimane. Così stiamo riducendo all’indispensabile l’attività chirurgica”.

Il Niguarda replica anche ai giovani ricoverati in rianimazione assicurando che, anche se i numeri sono in continua evoluzione, la situazione nell’ospedale milanese non presenta casi epidemiologici differenti dagli altri nosocomi. “La Regione dà quotidianamente il bollettino, anche con una differenziazione per fasce di età. Non vale tanto il singolo ospedale, quanto il dato complessivo regionale: il numero dei giovani ricoverati è decisamente più basso rispetto a quello degli anziani“. E “la percentuale delle persone maggiormente affette da Covid-19, con sintomi tali da essere ospedalizzate è di pazienti in maggior parte over 60”.

“Ci sono anche casi di persone più giovani, i cui sintomi sono tendenzialmente più lievi. Tutto in linea coi dati ufficialmente rilasciati dalla Regione Lombardia”.

Il Niguarda replica anche a proposti dell’incapacità di monitorare le condizioni di salute del personale medico in rapporto al Covid-19: “I tamponi continuano a essere fatti nei casi sospetti a maggior ragione sul personale sanitario. Sarebbe un controsenso fare diversamente”.