De Benedetti su Passera: “L’ho scoperto io. Ma era un po’ democristiano”

Pubblicato il 12 Marzo 2012 - 19:40 OLTRE 6 MESI FA

Carlo De Benedetti intervistato da Giulia Innocenzi di “Servizio Pubblico” ha un ricordo in chiaroscuro del super-ministro Corrado Passera: “Io ho scoperto Passera quando era un ragazzo, aveva 26 anni. Aveva mancato la promozione a partner della McKinsey, era un po’ depresso. Mi è stato presentato dal suo capo e l’ho trovato intelligente, perbenissimo, lavoratore. E poi compensava molto il mio carattere: io sono molto impulsivo, sono abituato a dire troppo sovente la verità… lui invece era una persona un po’ più “democristiana”, adatta a lavorare con me. È stato un mio assistente eccellente, il migliore di quelli che ho avuto”.

Monti potrà avere una sua agenda personale, ma non è ambigua. Io non sono tanto d’accordo con chi vuole avere uno stampo di qualità dal governo Monti per poi fare un suo percorso politico. Che di per sé è legittimo, per carità, ognuno ha diritto a fare il proprio percorso. Però deve averne una legittimazione, che non è lo stampo di un altro, è quello che hai fatto tu”.

“Faccio un esempio. Premetto che io – se non altro per dna – con i fascisti o gli ex fascisti ho poco a che vedere. Quando c’è stato l’incidente ferroviario di Viareggio, il ministro dei Trasporti di allora, Altero Matteoli, è andato a Viareggio sapendo di andare a prendersi le uova in faccia e le ha prese. Questo è quello che deve fare un ministro. Non perché può servire a niente, ma perché è un dovere costituzionale”.

“Passera è il ministro dei Trasporti: lei l’ha visto per caso al Giglio, o anche semplicemente toccare il problema del più grave incidente millenario che sia successo nel Mediterraneo? Ecco, io ci metterei la faccia”.

Sempre parlando di possibili futuri leader del centrosinistra, De Benedetti aveva in precedenza completamente stroncato l’ipotesi del “rottamatore” Matteo Renzi, sindaco di Firenze: “Su quel fronte abbiamo già dato, con Berlusconi. Per cui non mi sembra il caso di riproporci un Berlusconi di sinistra. Di sinistra si fa per dire”.