Denis Verdini al giornalista de La7: “Faccia le domande giuste o la querelo”

Pubblicato il 29 Gennaio 2013 - 11:34| Aggiornato il 10 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Un giornalista di “Piazza Pulita”, il programma di approfondimento politico in onda il lunedì su La7, prova a porre una domanda a Denis Verdini, politico e banchiere italiano del Pdl, e viene allontanato.

La domanda è stata formulata il giorno della presentazione delle liste del Pdl da Gaetano Pecoraro, il giornalista che ha incontrato  Verdini per chiedergli lo stato dei rapporti con Giuseppe Mussari, ex presidente di Mps. Verdini, malgrado esista la trascrizione di un’ intercettazione in cui Verdini chiede di accollarsi la quota di dieci milioni di euro facente parte di un prestito più grande, ammette l’invio del documento in cui richiede di nuovo di partecipare a Mussari.

“No, non c’è la telefonata, ha cattive informazioni. Lei fa le domande sbagliate. C’è scritto che se ne faccia carico come si fa tra banche. Lei non è all’altezza di capire queste cose perché fa domande sbagliate” Verdini si innervosisce e il giornalista chiede: “Lei è intervenuto in un pool di banche” e  viene interrotto da un no secco. Il politico aggiunge: “Stia attento perché se va più là io la querelo!”.

La telefonata tra Verdini e Mussari la racconta Giornalettismo:

“‘Buongiorno, sono Denis e tu conosci la situazione Baldassini-Tognozzi-Pontello’ inizia così la telefonata di Verdini a Mussari. La ditta amministrata da Riccardo Fusi, socio in affari di Verdini secondo i magistrati, ha ricevuto un prestito enorme da una serie di istituti bancari e tra questi 60 milioni di euro sono stati elargiti da Monte dei Paschi di Siena. ‘Verdini e la sua banca partecipano per 10 milioni ma sono troppo esposti, per questo, chiede a Mussari di accollarsi la sua quota’ spiega il cronista. Non solo, oltre alla telefonata registrata c’è anche un documento cartaceo del 10 gennaio 2010 , in cui Verdini chiede a Mussari “anche per le dimensioni del suo istituto” di partecipare ma rifiuta perché scattano le prime indagini per l’inchiesta del credito cooperativo. La domanda è: come fa Fusi a ottenere il prestito di 150 milioni di euro?”

“’Ascolti dottore, Verdini non gestisce tutte queste banche’ dice Fusi e quando il cronista lo incalza ricordandogli che la Btp è indebitata per 800 milioni di euro, rifiuta di rispondere. ‘Che fine hanno fatto i soldi che le banche hanno concesso a Fusi?’ è la questione. Una prima ricostruzione del Ros di Firenze parla di un giro di denaro giustificato da una serie di consulenze professionali fittizie pagata a Pisanesi e Verdini. In conclusione ‘Verdini, oltre a essere un politico, è il capo della banca che ha concesso il prestito, il socio in affari di chi riceve il prestito e il commercialista che viene pagato per l’operazione e secondo i magistrati che vogliono processarlo, Verdini avrebbe commesso questi reati: bancarotta fraudolenta, associazione a delinquere, emissione di fatture false’. Si attende l’udienza”.