Finge tutorial di make up e parla dei campi di repressione in Cina: 17enne aggira la censura su TikTok

di Daniela Lauria
Pubblicato il 28 Novembre 2019 - 10:45 OLTRE 6 MESI FA
Finge tutorial di make up e parla dei campi di repressione in Cina: 17enne aggira la censura su TikTok

Un frame del finto tutorial di Feroza Aziz che così è riuscita ad aggirare la censura cinese su TikTok

PECHINO – Ha finto di fare un tutorial di make up, ma in realtà mentre si allungava le ciglia, si è messa a parlare dei campi di repressione nello Xinjiang, grande regione nel Nord Ovest della Cina dove c’è una forte minoranza musulmana di etnia uigura. Così Feroza Aziz, 17enne americana, è riuscita ad aggirare la censura su TikTok, il social network cinese che sta spopolando tra le giovanissime generazioni anche negli Usa. 

Nel filmato l’adolescente guarda in camera con un piegaciglia in mano e sfrutta l’attenzione degli utenti per metterli al corrente di “un nuovo olocausto di cui nessuno parla“. “In Cina – dice – stanno deportando i musulmani nei campi di concentramento per convertirli: chi non lo fa non torna vivo”. TikTok ha bloccato il suo account per un mese, mentre Bytedance, titolare del social media, ha sostenuto che Aziz aveva usato un altro account per condividere un video di Osama bin Laden violando la policy sui contenuti terroristici.

Lo Xinjiang è finito nel mirino di diversi grupp per i diritti umani con esperti che stimano l’internamento di oltre un milione di uiguri e di altre minoranze musulmane. La Cina aveva prima negato l’esistenza dei campi, per poi parlare, nell’ambito degli sforzi contro il radicalismo e l’estremismo, di “scuole di formazione vocazionale”. Il video di Aziz, postato domenica, ha registrato fino a oggi più di 1,5 milioni di visualizzazioni e oltre 500 mila like e 600 mila commenti.

Il tutorial rilanciato su Twitter ha superato invece i 6,5 milioni di visualizzazioni. Parlando con Buzzfeed, la ragazza ha detto che, “come musulmana, mi sono sono sempre sentita oppressa e vedo che la mia gente si sente oppressa, e io sono sempre stata attratta dai diritti umani”.

“Come posso sapere cosa succede su un account individuale di un social media?”, ha tagliato corto il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Geng Shuang, sulla vicenda.

Fonte: Ansa