Festival di Sanremo 2015: Luca e Paolo cantano la Rip Parade. Poi gag su Renzi

di redazione Blitz
Pubblicato il 12 Febbraio 2015 - 23:40| Aggiornato il 13 Febbraio 2015 OLTRE 6 MESI FA

SANREMO – Finalmente si torna a ridere a Sanremo grazie alla satira di Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu che irrompono sul palco dell’Ariston con un brano parodia sulla moda di ricordare in tv i vip scomparsi, da Lucio Dalla a Pino Daniele. E poi battute a raffica, un’allusione a Matteo Renzi giocando sull’equivoco geografico con il conduttore Carlo Conti (“prendi uno di Firenze, lo metti in tv a dire cazzate e ci credono tutti”), su Mattarella che ha “più verve” di Conti, sulla Rai e sul Festival senza controprogrammazione. Dopo la comicità un po’ flop di Alessandro Siani e Pintus, sono grasse risate.

“Quando un grande artista passa a miglior vita – cantano le ex Iene – sei distrutto perché non te l’aspetti, ma in televisione cominciano gli omaggi: tg, Vita in diretta e poi Giletti. E pure qui a Sanremo si canta il carrozzone, si riesuma la salma ogni due ore, commemora anche Fazio, officia Gramellini, però solo se il morto è un cantautore. E per il funerale è pronta la diretta, con il commento del telecronista e la moglie che fa l’intervista: c’è sempre una grande donna dietro un grande artista.

E allora ciao Rino Gaetano, Mia Martini, Jannacci, Ivan Graziani. Ciao Lucio, ma chi è? Dalla o Battisti, fai un po’ te.

Ho visto uno speciale condotto da Mollica, con Baudo che accennava un ritornello, e intanto su Rai1 comincia la fiction, il morto chi lo fa’ Beppe Fiorello. E impazza sulla rete la commemorazione, voi colleghi tutti lì a twittare, Rip forever, #immortale, con un selfie fatto ieri al funerale”.

La rip parade cita poi Jimmy Fontana, Sergio Endrigo, tutti i cantautori genovesi, Little Tony, Giuni Russo, Modugno, Baroni, Califano, e “Pino, ma quale Pino è? Mango o Daniele vedi te. Faletti, Villa, Mino Reitano”.

Ma quando Luca accenna all’onore di poter dire un giorno “Ciao” anche a Paolo, Kessisoglu fa un gesto scaramantico, coinvolgendo poi nella gag anche Conti.

La satira investe poi il festival, Conti (“mi è piaciuto tanto, non mi divertivo così dal discorso di insediamento di Mattarella, solo che lui ha più verve, ma tu sei bravo”), le vallette del festival, giocando a scambiare la Cristoforetti con Arisa (“Hai visto come ti guardava dallo spazio?), Emma con “il vestito che sembrava la Clerici”, Rocio (“Di solito c’è una che non parla italiano, stavolta tutte e tre”, con battuta anche sul fidanzato Raoul Bova). Nel mirino anche il dg rai Luigi Gubitosi, seduto in prima fila:”Durante il collegamento dallo spazio pensava: ha chiamato la Cristoforetti o abbiamo chiamato noi?”.

Frecciate a raffica anche su Giletti (“Conti ci ha fatto il culo a capanna quando abbiamo sbagliato durante le prove”). Poi rivolti al conduttore dell’Arena, anche lui in platea, “Giletti, culo a Capanna, chi l’avrebbe mai detto che anche Giletti era contro la casta?”, alludendo allo scontro di qualche giorno fa con Mario Capanna.

La controprogrammazione al festival non c’è “perché la De Filippi non va in onda, il cast è tutto qua”. E nel Sanremo normale

“una sera c’è la famiglia con 16 figli, la sera dopo la donna barbuta… stasera che c’è? Una valletta brava?”.

L’ultimo appunto a Conti:

“Sei un po’ troppo freddo. Davanti a Theron e a Wurst sei stato uguale, ma loro non sono uguali. Hai capito la differenza? Non è la barba”.

(Foto Ansa)