Fisco, funzionario si fa pagare per far slittare controlli

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Aprile 2016 - 15:06 OLTRE 6 MESI FA
Fisco, funzionario si fa pagare per far slittare controlli

Fisco, funzionario si fa pagare per far slittare controlli

RIMINI – “Con 10 mila euro la pratica della verifica potrebbe slittare anche di anni, altrimenti il controllo del Fisco sarà imminente”. Una minaccia che è costata il carcere a Tiziano Marchi, 59 anni, funzionario dell’Agenzia delle Entrate di Cesena con un passato in politica da socialista come assessore ai servizi e alle relazioni aziendali nel 2009 del Comune di Forlì e consigliere comunale nel ’95 per una coalizione di sinistra.

Beccato in flagrante. Marchi è stato arrestato subito dopo aver preso una mazzetta nell’ufficio di un commercialista riminese dal nucleo investigativo dei carabinieri di Rimini che l’ha bloccato in flagrante per concussione.

Verifiche fiscali da slittare. Il primo approccio del funzionario “infedele” con la vittima designata, un imprenditore di Cesena con due ditte che commerciano in ferro, è infatti del 13 aprile scorso, quando il commercialista dell’imprenditore incontra Marchi a Cesena. Successivamente, il funzionario contatta telefonicamente lo stesso commercialista e parlando, quasi per caso, dice di aver bisogno di soldi e che nel caso la verifica sul quel particolare cliente sarebbe potuta slittare di molto. Quando il commercialista comprende il tenore della richiesta, che Marchi esplicita in 10mila euro, dopo aver consultato il cliente si rivolge alla Procura di Rimini e ai carabinieri per denunciare il funzionario e prenderlo con le mani nel sacco.

La trappola. La trappola per Marchi è scattata ieri pomeriggio alle 15, presso lo studio del commercialista dove i carabinieri avevano già predisposto l’occorrente per videoregistrare il passaggio di soldi, 5 mila euro contrassegnati e sistemati in una bustarella bianca, che il professionista ha consegnato al funzionario, ammanettato una volta in strada. All’arrivo dei carabinieri, la reazione di Marchi è stata di profonda sorpresa e incredulità. La Procura ha ordinato il sequestro dell’ufficio del funzionario presso l’Agenzia delle Entrate a Cesena, mentre la perquisizione domiciliare ha dato esito negativo.